È diventata bionda per distinguersi da Amy Winehouse, adora i beauty look esagerati, con occhi in primo piano e acconciature spettacolari, ma non disdegna uno stile più sofisticato, sempre più frequente da quando è innamorata di Taylor Kinney. Tutti gli stili di miss Germanotta, diva trasformista
Anche per Lady Gaga sono arrivati i fatidici trenta. La cantante ha spento le candeline il 28 marzo, e nonostante la giovane età vanta una carriera costellata di successi, tra milioni di dischi venduti e tanti riconoscimenti, tra cui sei Grammy Awards e un Golden Globe. Dagli esordi a oggi la cantante è cambiata tantissimo, sfoggiando innumerevoli look, e non solo per esigenze di scena. Castana naturale, Stefani Joanne Angelina Germanotta, il suo vero nome, è diventata bionda per scelta. “Colpa” di una somiglianza notevole con Amy Winehouse. «Non mi dispiace essere paragonata ad Amy, ma voglio un’immagine tutta mia», confessò in un’intervista. Era il 2007, e con il tempo si è trasformata in una diva sofisticata, che riesce sempre a sorprendere, anche quando sfoggia look semplici. È stato così agli ultimi Oscar, quando ha incantato con un abito bianco, capelli vivacizzati da morbide onde e trucco easy chic, nei toni del nude. Completamente diverso il beauty look dei Grammy, quando si David Bowie le ha ispirato un trucco indimenticabile. Parrucca rossa, ombretto in blu elettrico con applicazioni glitterate e matita nella stessa nuance. Un must di primavera, che le star adorano già. Negli anni non sono mancati gli eccessi, in linea con la Gaga “personaggio”. Ribelle, anticonvenzionale e sempre al centro della scena, nel bene e nel male. Dal mega fiocco di capelli esibito nel 2009 alla sua rivistazione nel 2011, dalle maschere in pizzo a quella d’oro degli MTV Awards 2009, alla parrucca Barbie style dei Grammy 2010, ai copricapi fantasiosi. Uno stile sempre diverso, che però ha delle costanti. Le sopracciglia definite, l’eyeliner nero dal gusto rétro, applicato con la classica virgola finale all’insù, e il rossetto rosso che spicca sull’incarnato diafano. Starle dietro non è semplice. Ma, del resto, fa tutto parte del personaggio. «Non sono reale, sono teatro», ama dire.
Antonella Rossi, Vanity Fair