L’attore ha rinunciato alla proiezione del film che spiega le tesi del medico Andrew Wakefiled: “Non credo possa contribuire al dibattito come speravo”
Dopo giornate di polemiche, Robert De Niro ha deciso di non presentare al suo Tribeca Film Festival il controverso film Vaxxed: from Cover-Up to Catastrophe (Vaccinati: dall’insabbiamento alla catastrofe) di Andrew Wakefield, il medico che accusa le autorità americane di aver nascosto i dati di uno studio che indicherebbe un rapporto tra la diffusione delle vaccinazioni e l’aumento delle diagnosi di autismo. “Non credo che il film possa contribuire alla discussione come avevo sperato”, ha detto l’attore per spiegare la sua decisione. Il film era stato scelto per aprire il celebre festival newyorkese, in programma dal 13 al 24 aprile, ma l’annuncio aveva scatenato la reazione dei media e del mondo scientifico: le teorie di Wakefield sono state ampiamente smentite e il medico, accusato di aver falsificato una serie di dati, è stato radiato dall’albo e non può più esercitare la professione. Secondo i medici, inoltre, simili teorie hanno condizionato le scelte di molto genitori che non vaccinano i proprio figli esponendoli a gravi rischi. Per spiegare la sua decisione di invitare Vaxxed al festival, De Niro e sua moglie avevano scritto una lettera aperta ai media raccontando la dolorosa esperienza da loro vissuta con il figlio Elliott, 18 anni, affetto da autismo: “Crediamo che sia di importanza fondamentale che tutti i fatti che riguardano le cause dell’autismo vengano discusse apertamente, e esaminate. Nei 15 anni passati dalla fondazione del festival non ho mai chiesto di includere nel programma un solo film. Ma questo tema è profondamente personale per me e la mia famiglia, e voglio che ci sia un dibattito. Ecco perché proietteremo Vaxxed. Non sto dando il mio supporto personale alla tesi del film, e non sono contrario alle vaccinazioni. Sto soltanto dando l’opportunità di far nascere una conversazione intorno a questo argomenti”. La scelta di De Niro ha però sollevato fortissime polemiche, e la star ha deciso di fare marcia indietro. Piccata la reazione di Wakefield e della produzione del film: “Siamo stati testimoni di un ennesimo esempio del potere di interessi corporativi che censurano la liberta di parola, l’arte e la verità”.
Vittorio Zucconi, La Repubblica