L’attore è stato escluso dal suo ruolo di protagonista nella serie tv che avrebbe dovuto raccontare il dietro le quinte de “Il Padrino”. È l’ennesima conseguenza del ‘cannibal-gate’, la vicenda che ha gettato sull’attore numerose ombre sui suoi comportamenti sessuali. Come Kevin Spacey, l’attore viene processato e giudicato dall’opinione pubblica prima ancora che dalla legge.
Armie Hammer è stato escluso dalla serie tv legata all’universo de “Il Padrino“, “The Offer“. La notizia, riportata in anteprima da Variety.com, non ha avuto ulteriori commenti né dall’attore né dalla produzione. La serie racconta il dietro le quinte della realizzazione dell’iconico film di Francis Ford Coppola – il titolo è chiaramente ispirato all’offerta che non puoi rifiutare del Don Vito Corleone di Marlon Brando – e l’attore avrebbe dovuto interpretare Albert S. Ruddy, produttore della saga. Questa è solo l’ennesima delle conseguenze dovuto al cannibal-gate, la vicenda che ha messo l’attore al centro di una serie di risvolti tutti da verificare.
Armie Hammer come Kevin Spacey, processato dall’opinione pubblica
Come accaduto per Kevin Spacey, a differenza invece di quanto accaduto per Harvey Weinstein su cui si è già espressa la legge, anche Armie Hammer è vittima in queste ore di un processo mediatico che sta mettendo fine alla sua carriera di attore. È il secondo progetto che l’attore è costretto a lasciare: il primo è stato Shotgun Wedding, un action romance con Jennifer Lopez.
Fantasie sessuali sopra le righe, rapporti sadomaso che finiscono nel cannibalismo. Questo è quello che si dice su Armie Hammer in base alla testimonianza sociale della sua ex compagna, la ventiduenne Paige Lorenze, che avrebbe esplicitamente fatto riferimento a lui come un cannibale. A peggiorare la situazione, la separazione dalla storica moglie Elizabeth Chambers nel luglio 2020, giudicata oggi come l’ennesima conseguenza alle sue azioni e ai suoi comportamenti. Tra le cose che avrebbe fatto su Paige Lorenze, anche inciderle la lettera “A” con un coltello sulla vagina: “Non pensavo che l’avrebbe fatto davvero, quando mi chiese: “Dove ti scrivo la A?”. Ma, prima ancora di poter realizzare quel che stava succedendo, aveva già affondato il coltello sopra la mia vagina. Il dolore era fortissimo. Ma non volevo sembrare debole. Lui sorrideva di fronte a quello che aveva fatto, diceva che il taglio non era abbastanza profondo”.
Gennaro Marco, Fanpage.it