Freccero, direttore di RaiDue, che botta Grillo. Gli ascolti sono stati pessimi. Il Pd la invita a dimettersi.
“Sono tranquillo, anzi tranquillissimo: come il Papa quando la mattina va a Santa Marta”.
Tranquillo lei. Un po’ meno la Rai, che ha buttato via 30 mila euro.
“Il programma è costato appena 40 mila euro, in totale. Una cifra che, per la televisione, vuol dire niente. Dunque non c’è alcun incidente industriale”.
Ma questo show non si poteva fare un po’ meglio? Tutte quelle bande rosse e blu a destra e sinistra dello schermo…
“Abbiamo montato la trasmissione in soli 6 sei giorni mentre intorno infuriava una polemica politica enorme. A un certo punto non sapevano neanche se la cosa sarebbe andata in onda”.
Certo, Luigi Di Maio che va a Rete4 mentre Grillo è su RaiDue. Non si sono coordinati molto.
“Di Maio ha il diritto di andare dove vuole. Le sue sono apparizioni di segno politico, è ministro e vice premier, mentre il programma su Grillo non aveva alcuna implicazione politica, neanche indiretta. Grillo era spettacolo puro. E nessuna regìa occulta ha tentato un coordinamento tra Rai e Mediaset. Lo dimostra il fatto che Di Maio è andato contro Grillo e Grillo contro Di Maio, senza alcuna intesa sottobanco”.
Quindi non ha niente da rimproverarsi?
“Abbiamo fatto un errore di programmazione. Un errore tecnico. La trasmissione è partita troppo presto, esattamente alle 21 e 04. Così, per mezzora, Grillo c’è ha dovuto misurarsi con Striscia la notizia, un grande avversario. E poi c’era Di Maio che è andato molto bene su Rete4, con punte del 9 per cento”.
Il deputato Anzaldi del Pd dice che lei dovrebbe dimettersi.
“Mi aspettavo ascolti del 7 per cento. Abbiamo fatto il quattro. Tutto qui. Pas de problème, nessun problema. Vogliono che mi dichiari sconfitto? Penso che questa sconfitta sia molto salutare. La sto già analizzando e mi sta insegnando molte cose”.
Aldo Fontanarosa, Repubblica.it