Raffaella Carrà non ha dubbi: dopo mesi di isolamento, stop forzato dal lavoro e paure, il 31 dicembre si volta pagina.
Fosse solo per dire addio al peggior anno di sempre: “Il 31 dicembre bisogna spaccare tutto. Lo farò in privato nella mia terrazza, a costo di chiamare il muratore il giorno dopo”.
Del 2020 ne hanno avuto abbastanza tutti compresa Raffaella Carrà, che in questo terribile anno sarebbe dovuta tornare in televisione e che invece è stata costretta allo stop inatteso. La popolare conduttrice avrebbe dovuto registrare quattro nuove puntate del suo programma su RaiTre “A parlare comincia tu” e invece tutto si è fermato a febbraio. Ancor prima che la pandemia scoppiasse, perché lei, giura, ha avuto un presentimento. Lo ha confessato a “7” l’inserto del Corriere della Sera: “Sarei dovuta andare anche a Los Angeles per intervistare Tiziano Ferro. Ma una voce dentro me lo ha impedito, penso un angelo custode. Sul serio. Era la seconda metà di febbraio: sento qualcosa in televisione e avverto dentro una strana inquietudine. Chiamo Rai3 e dico: ‘Questo programma non si può fare, è troppo pericoloso. Non me la sento'”.
Uno stop forzato, pieno di timori e paure per il possibile contagio. Distanziamento e mascherine non facevano per lei e lavorare “limitandosi” non l’avrebbe rispecchiata. Meglio un anno sabbatico: “Ho avuto e ho ancora molta paura. Non esco e io non sopporto l’idea di lavorare con le distanze o con le mascherine. Meglio non lavorare. Io gli incontri seduti tutti immobili non ce la faccio a farli”. Raffaella Carrà non avrebbe voluto fare neanche il Natale, troppo triste lontano dagli affetti più cari: “Giorni fa mi sono chiesta quali sono le cose belle accadute nel 2020? Nessuna, nulla. Mio nipote non potrà venire dalle Marche, mia nipote sta in Irlanda. Le feste sono già malinconiche… Forse era meglio cancellarlo quest’anno”.
Raffaella Carrà, che poche settimane fa è stata definita dal Guardian “la pop star italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso”, non ha nascosto l’ansia di questo secondo lockdown e l’incertezza del futuro: “Sono più ansiosa adesso di prima. Mi manca tanto la libertà. Ho vissuto i primi mesi del lockdown a Porto Santo Stefano (Argentario), avevo il giardino, passeggiavo, facevo la spesa e vedevo il mare. Sono stata privilegiata. Ora non è la stessa cosa”. Ma per il 2021 la Carrà è certa: spaccare tutto è la soluzione per dare il benvenuto al nuovo anno, o semplicemente per sfogarsi un po’.
Novella Toloni, ilgiornale.it