Alvaro Vitali si confessa in una lunga intervista a Oggi: “Mi esibisco con mia moglie ai matrimoni, io racconto barzellette, lei canta. Questa è la mia nuova vita”
Chi non si ricorda di Pierino, il celebre protagonista di tante commedie all’italiana interpretate da Alvaro Vitali?
Le sua parti, i suoi film e le sue battute sono nella memoria di tutti. Ma che fine ha fatto Alvaro Vitali? “Il cinema mi ha fatto diventare Pierino e poi, finita la stagione di quelle commedie, non mi ha trattato come un attore, ma come il personaggio che mi era stato cucito addosso” – spiega l’attore in un’intervista a Oggi.
Vitali si sfoga con il settimanale rammaricato del fatto che oggi è diventato ormai sconosciuto ai più. “Con mia moglie – continua – che è anche una brava cantautrice ci esibiamo insieme: io racconto barzellette, lei canta. Lo spettacolo si chiama Novanta minuti di…. Siamo una coppia comica collaudata: andiamo forti nei ristoranti, nei matrimoni e nelle feste di compleanno. Per quanto riguarda la mia carriera di attore, invece, mi pare evidente che il cinema mi abbia lasciato solo”.
“Mi viene da piangere, se ci ripenso – dice preso dallo sconforto Vitali -. Fellini mi invitava spesso a mangiare con lui. Parlavamo di tutto. Con me si divertiva molto perché ero simpatico, ma mai volgare. A me piacevano tutte le donne con cui lavoravo. Ma lo stress sul set era talmente alto che avevo preso una certa confidenza nel vedere corpi seminudi. Mi ero talmente abituato a tanta bellezza che la libido si era arrestata. Non le vedevo più come donne, ma soltanto come colleghe… Quella che mi ha più deluso è stata Michela Miti: all’epoca preferì proseguire, contro i miei consigli, con il cinema erotico. Le avevo detto che avrebbe tradito l’immagine che si era costruita accanto a Pierino. Ma i soldi l’avevano convinta a fare altro e io non apprezzai”.
Nella lunga intervista a Oggi, Alvaro Vitali parla della sua nuova vita e della delusione per non aver continuato la sua carriera. Ora, con sua moglie si arrangia come può per andare avanti, ma il senso dell’umorismo non l’ha di certo perso.
Anna Rossi, il Giornale