La cantante racconta il nuovo album di cover di Natale “My Xmas”
Alexia torna con un album di cover natalizie: “My Xmas“.
La regina della dance Anni 90, interprete di successi internazionali come “The summer is crazy”, “Uh la la” e “Me and you” – solo per citarne alcuni – riparte da un progetto che le ricorda i suoi esordi, da dove tutto è nato, a cominciare dall’inglese che la accompagna in queste nuove dieci canzoni: da “Happy Christmas” a “Have yourself a merry little Christmas” e “I saw mommy Kissing Santa Claus”. Da anni Alexia ha fatto un passo indietro, non è più la ragazzina che ha fatto ballare una generazione, ma una donna matura ed equilibrata. La sua è stata una “scelta”, come racconta a Tgcom24, ma soprattutto una occasione di salvezza: “Sentivo che c’erano troppi demoni a cui dovevo dare conto… non ero più padrona della mia vita, adesso mi sento libera”.
Alexia, nel 2005 hai fatto una scelta, cosa è successo?
Faccio una premessa, quando ho raggiunto il successo non ero una ragazzina anche se potevo fingere di esserlo perché dimostravo meno anni di quelli che avevo. Ovvero trenta. Un po’ l’orologio biologico cominciava a suonare, un po’ la mia immagine era in contrasto con quello che in realtà ero io. Inseguendo questi successi interazionali, tra pranzi, cene convention in giro per il mondo era diventato come se io fossi costretta a mantenere una immagine da ragazzina.
Questa esigenza di essere sempre perfetta cominciava a starti stretta?
Sentivo la fatica, soprattutto quando si parla di peso. Se sei esile lo puoi mantenere ma con gli anni si cambia e se vuoi mantenere un fisico da ragazzina devi fare grandi sacrifici, mi sono sempre molto sacrificata per il mio lavoro, la mia immagine era più importante di quello che cantavo, ovvero dance e pop dance. Dovevo piacere alle ragazzine e cominciavo ad essere affaticata.
La tua immagine è sempre solare…
Quando salgo sul palco sono così. Questa solarità e questa gioia e voglia di dare felicità agli altri mi nasce spontanea, tutto si incupisce quando poi questa immagine prende il sopravvento su quelle che sono le mie esigenze.
Andiamo per gradi, tutti ricordano un tuo bellissimo Sanremo nel 2002, e poi?
Ero riuscita a fare un piccolo passo in avanti nel 2002 con Sanremo imponendo con ‘Dimmi Come’ un genere un po’ più strong, poi con la vittoria sembrava quasi che da parte di chi doveva sostenermi e consigliarmi ci fosse invece un po’ come una sorta di perdita di interesse, per loro era un punto di arrivo e non di partenza.
Nel 2005 sei tornata a Sanremo con “Da grande”…
Ed è stato il primo errore. Ho fatto una scelta in confusione. Avevo provinato una canzone in inglese ma una volta tradotta in italiano non ha reso, ha preso tutta la magia. Così all’ultimo abbiamo optato per un altro pezzo… poi è nata la mia prima bambina e mi sono dedicata a lei. A Sanremo ci sono tornata nel 2009 in coppia con Mario Lavezzi, ci siamo fatti questo regalo con ‘Biancaneve’… poi la mia carriera artisticamente è proseguita con i live, molti all’estero…
Come ti collochi oggi in questo panorama musicale?
Non c’è spazio in questo momento per me in un contesto di inediti, la gente mi ricorda con le canzoni dance, con i brani cantanti in inglese… ci voglio degli autori, delle belle canzoni. Sono un po’ fuori dal giro e faccio fatica, ma la verità è che sono pigra e ho un sacco di retropensieri…
I tuoi fan però non smettono di amarti…
Mi chiedono un disco di inediti ma farlo è molto difficile per me perché devo raccontare delle cose e non so se sono in linea con quello che funziona oggi…
Da poche ore è uscito “My Xmas”…
Avevo voglia di tornare con un progetto, ma non di inediti. L’anno scorso stavo addobbando l’albero, per me è un momento in cui ritrovo, riesco a rilassarmi… un albero sintetico che ho comprato quando è nata la mia prima figlia, così ho pensato all’album di cover. Ho pensato che ci sono canzoni bellissime e divertenti e che potevo tornare a cantare in inglese, a spaziare con la musica. A me piacciono tutti i generi, ho cominciato a cantare con le cover band e dovevo saper fare tutto, anche le canzoni di liscio… Alcune canzoni che ho scelto mi ricordano dei momenti della mia vita, alcune mi piacevano e basta, l’ho fatto con una gioia perché non mi sono fatte tante domande, cantavo ed ero felice…
Hai anche la tua preferita?
‘Have yourself a merry little Christmas’, ho ripreso pari pari la versione di Judy Garland, c’è stato un richiamo a quello che e stata la sua vita… anche lei doveva mantenere questa immagine da ragazzina, era ingabbiata in un personaggio. Mi sono riconosciuta.
C’è anche un tour brevissimo…
Il disco è stato progetto per suonarlo dal vivo, nei miei concerti racconto tutto di me, sono diventata una chiacchierona, e racconterò i miei Natali, i significati delle mie canzoni… per me è una prova di lancio, il mio sogno è quello di fare i tour teatrali con uno spettacolo che ho in mente. Vero, devo tornare, ma come dico io.
E Sanremo?
Bisogna farlo nel momento giusto, devi piacere al direttore artistico, anche se ho un bel rapporto con Amadeus. Ormai è uno spettacolo televisivo che deve garantire determinate dinamiche, se fossi in una major forse sarei pronta a rispolverare un pezzo che ho nel cassetto da anni, gli spazi per gli indipendenti sono molto limitati…
Sei anche poco social…
Quest’anno chiederò a Babbo Natale di farmi capire se buttarmi sui social o su Sanremo (ride, ndr).
Ti piace ancora fare questo mestiere?
Per il momento ti dico di che mi sono divertita un casino, abbiamo fatto scintille in sala prove, e chissà che non sia la volta buona che mi venga la voglia di sgomitare.