Francesco Pannofino scherza col suo personaggio e con l’algoritmo che impone regole di inclusione e il politicamente corretto. Dopo 12 anni dall’ultima stagione, la quarta serie sulla “Vita di Gesù” torna ancora con un linguaggio fuori dagli standard
Sono tornati, più invecchiati ma con lo stesso spirito e con il linguaggio satirico che li contraddistingue. I personaggi di Boris 4, la serie cult comedy, recentemente presentata alla Festa del Cinema di Roma, erano attesi da anni. Dodici per l’esattezza dall’ultima di tre stagioni memorabili. Così Boris torna sugli schermi con René Ferretti (il regista interpretato da Francesco Pannofino) e i suoi amici ora lavorano per una Piattaforma globale. La serie da girare è “Vita di Gesù”, nata da una pessima idea di Stanis La Rochelle (“Il divo” interpretato da Pietro Sermonti) che per l’occasione è protagonista e coproduttore con Lopez (L’impresario in pensione dalla Rete). A infastidire i personaggi c’è l’Algoritmo, proprio quegli algoritmi che ogni giorno influenzano le nostre vite, che avrà l’ultima parola sulla sceneggiatura.