E LA TRASPARENTE FUTILITÀ DI GILETTI

E LA TRASPARENTE FUTILITÀ DI GILETTI

giletti(Cesare Lanza) Non sempre mi trovo d’accordo con Aldo Grasso, pilule il celebre critico televisivo del “Corriere della sera” (li lo volle il mio amico Giulio Anselmi). Mi irrita a volte l’alterigia sprezzante dei suoi giudizi. Ma quando sono d’accordo, quando nei suoi pezzi prevale l ‘ironia, sottoscriverei anche le virgole. È il caso di oggi: bersaglio della recensione è Massimo Giletti, sfacciato “soldato” in un programma che lo vede avventurarsi in Kurdistan, al seguito dei nostri militi (“che non si vedono mai in faccia”). Probabile che Giletti, più abile nelle manipolazioni dei dibattiti all’“Arena” piuttosto che nei reportage di guerra, si illuda così di proporsi affine a Oriana Fallaci… Grasso sorvolando bonariamente, ma lo coglie in fallo in un’ambigua ruffianata verso il presidente della Rai Monica Maggioni (lei si, ex eccellente reporter dai fronti di guerra in Medio Oriente) e il dg Antonio Campo Dall’Orto. Delizioso. Daje Max, che ce la fai…

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