“Sono orgogliosissima, di lavoro aiutiamo le persone che hanno bisogno, ma ‘Chi l’ha Visto?’ è dura”, Federica Sciarelli confessa in un’intervista a ‘Libero‘ di essere stanca di condurre la popolare trasmissione di Rai Tre. In conduzione da 12 anni ha a che fare con storie difficili e dolorose.
“Non stacchi. – spiega – Sei sempre a contatto con i famigliari. Prendiamo caso del ragazzo scomparso a Roma, Daniele Potenzoni. Era in gita scolastica e in pratica gli infermieri lo hanno perso. Sua madre lo cerca da giugno. Noi abbiamo fatto delle puntate e ovviamente la signora mi telefona per avere da me le novità. Tutti noi siamo come spugne, assorbiamo il dolore della gente”.
Ogni tanto vorrebbe tornare alla politica o quanto meno fare la giornalista come un tempo: “Sono cambiati tanti direttori a Raitre, e ad ognuno di loro dico che sarei contenta se tornassi a fare la giornalista. Ma ogni direttore mi risponde che il programma va bene e mi prega di rimanere. Anche i famigliari delle vittime, che spesso sono amici, mi dicono che capiscono se mollo, come la sorella di Emanuela Orlandi“.
Alle domande sulla sfera sentimentale risponde: “Mai stata sposata. Della mia vita privata non parlo nemmeno sotto tortura, lasciamo che aleggi il mistero”.
Poi ripercorre i primi passi della sua carriera: “A vent’anni faccio un concorso per una borsa di studio Fieg che riguardava sia la Rai che la carta stampata. Arrivo seconda su 10mila partecipanti, ma non vengo assunta, pur avendo fatto un’esperienza al Tg2 con un giovane Mentana e un giovane Mollica. Erano gli anni della lotizzazione pesante, assumevano solo persone dai partiti. Restai fuori. Mentre alcuni amici continuavano a lottare per restare in Rai, io feci un concorso per lavorare al Senato. Esperienza interessante per chi come me poi ha fatto la giornalista politica. Ufficio Informazioni Parlamentari: guadagnavo due milioni al mese, 14 mensilità, 40 giorni di ferie. Ma poi mi spinsero a riprovare in Rai, lo feci. Il primo stipendio fu uno choc, se paragonato a quello del Senato. Ma poi realizzai il mio sogno di fare l’inviato”.
Il caso di cui va più fiera è quello di Ilaria Alpi perché il programma ha fatto riaprire il processo: “Dopo averci lavorato un anno intero, una delle nostre inviate è riuscita a rintracciare il supertestimone che ha ammesso di aver dichiarato il falso indicando in Omar Hashi Hassan il responsabile dell’omicidio. Abbiamo, poi, un archivio che racchiude 30 anni di lavoro. Nemmeno le questure ne hanno uno così. Infatti polizia e carabinieri vengono a consultarlo”.
Leggo