Il conduttore ironizza sul suo ritorno su RaiUno, il 2 ottobre. Al suo fianco Chiara Francini e la soubrette Manuela Zero. Primo ospiti Eleonora Giorgi, Fiorella Mannoia, Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti protagoniste del nuovo film di Cristina Comencini “Qualcosa di nuovo”
Ha voluto presentare la sua nuova Domenica in, in onda da domenica 2 ottobre su RaiUno, nella storica sede di RadioRai perché voleva far sentire come cantano le sue partner. Lo spettacolo è la passione di una vita: Pippo Baudo a 80 anni torna in pista con l’attrice Chiara Francini ((“questa volta ho puntato sull’usato sicuro, visto che non posso dire di averla scoperta io perché ha già all’attivo 38 film e diverse fiction”, scherza Pippo, mentre gli dedica un omaggio inedito: “Pippoooo, se l’unico”) in veste di co-conduttrice e Manuela Zero, soubrette scelta dal conduttore al Bagaglino: “Lei è una nuova scoperta e canta e balla benissimo”. Ogni puntata canterà e ballerà la sigla dedicata alla domenica, che cambierà tutte le settimane. Sarà un ritorno alla tv classica: grandi ospiti, un viaggio con i protagonisti dello spettacolo; il contenitore domenicale compie 40 anni e approda a Cinecittà con l’orchestra diretta da Bruno Biriaco. C’è attesa per il suo ritorno in tv, persino Barbara D’Urso, alla guida del contenitore di Canale 5, ha confessato di temerlo.
Ma in molti hanno ironizzato sul “ritorno al futuro” della tv di Pippo: “Dei miei amici, Enzo Tortora, Mike, Corrado, sono l’ultimo rimasto. Io sono sopravvissuto, fatemi vivere e divertire. Ritenevo di avere ancora qualcosa da dire, di non essere estinto”. La sua “Domenica in”, lo dice subito, non punterà sulla nostalgia, ma sull’attualità: “La nostra non sarà una tv del passato, puntiamo a fare un rotocalco che piaccia anche ai giovani”. E rifiuta la battuta: “Macché Domenica Inps! Questa battuta infelice non è adatta a uno show che sarà frizzante e per tutte le età. La tv è piena di conduttori giovani. Ma di 80 anni ce n’è uno solo”. Primi ospiti: Eleonora Giorgi, Fiorella Mannoia, Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti protagoniste del nuovo film di Cristina Comencini “Qualcosa di nuovo”. Non mancherà un ricordo di Corrado, conduttore della prima Domenica in, in onda dal 3 ottobre 1976.
Nel suo rotocalco non ci sarà la politica: “Il servizio pubblico si occupa giustamente di politica ma lo fa in altri programmi. Non sarà “Domenica in” a seguire la campagna referendaria, ci sono i tg e i programmi di approfondimento politico per quello. Noi espleteremo altri obblighi di servizio pubblico come la promozione culturale, da quella teatrale a quella cinematografica”, dice. E a proposito di politica, la Francini ride quando viene tirata in ballo come “compagna di scuola del premier Matteo Renzi“: “Mi viene veramente da ridere. Sì abbiamo frequentato la stessa scuola, il liceo Dante, ma in anni di diversi. Non eravamo mica nella stessa classe. Allora si potrebbe dire che sono raccomandata da Giovanni Pascoli, perché anche lui ha frenquentato quel liceo”. “Il fatto che tutti i toscani siano figli di Renzi mi sembra un po’ eccessivo”, chiosa.
Unica nota dolente la durata del programma: un’ora e quaranta minuti. “Per me che sono “il principe dello sforo” non sarà facile ma dobbiamo starci dentro perché dopo di noi c’è L’eredità” dice il conduttore. Certo, fa notare qualcuno, i trenta minuti in più ottenuti da L’arena di Giletti che lo precede, avrebbero fatto comodo a Baudo: “Glieli toglieremo!”, ride Pippo. E il direttore di RaiUno, Andrea Fabiano, mette le mani avanti: “Pippo, non mi mettere in difficoltà!”, dice ridendo. “La verità è che quella mezz’ora in più era stata decisa prima di disegnare la nuova ‘Domenica in’…Puntiamo a rilanciare un marchio e un programma storico della Rai: chi meglio di Baudo? L’obiettivo è di proporre una domenica pomeriggio piacevole, godibile ma con contenuti di un certo spessore”. E SuperPippo, circondato dalle sue ragazze, sorride: “Ostento sicurezza però ho paura anch’io. Ma come gli acrobati che camminano sul filo, quando è il momento di partire mi concentro sulla missione. E lavoro tantissimo”.
Silvia Fumarola, la Repubblica