REALITY IN CASA SIFFREDI «IO, UN PAPÀ COME TANTI»

REALITY IN CASA SIFFREDI «IO, UN PAPÀ COME TANTI»

rocco siffredi(di Renato Franco, order Corriere) Otto episodi su La5. «Ma vedrete la mia Hard Academy». Mediaset: non è uno show sul mondo del porno, mostriamo una coppia affiatata. Dagli ingenui doppi sensi di Casa Vianello alle esplicite interpretazioni di Casa Siffredi il passo è Rocco. Il costume cambia – e in alcuni casi si è accorciato parecchio – così dalla sitcom borghese per eccellenza si arriva al docureality che vuol fare il trasgressivo. Dal re dei nonni al re del porno. «Casa Siffredi» (8 puntate su La5 in autunno) racconterà la vita quotidiana di Rocco e della sua famiglia, tra set e villa (a Budapest, dove vive con la moglie Rosa Caracciolo e i due figli di 19 e 16 anni).
«Vedrete la mia vita di tutti i giorni, non ci sarà nulla di sceneggiato, nulla di quello che non siamo realmente: non è Rocco che interpreta Rocco. Ho una vita molto normale, per molti forse troppo normale: lavoro tantissimo, amo lo sport, ho i miei hobby (modellismo e motocross). Non dimenticherò mai da dove vengo, vivo una vita reale. Non è che siccome ho avuto successo ho perso il contatto con la realtà».
Il messaggio che vuole passare lo spiega Marco Costa, direttore dei canali tematici free di Mediaset. «Non è Rocco nel mondo del porno, ma Rocco con la sua famiglia. Il riavvicinamento con la moglie è un tema nelle corde di una rete al femminile come La5» spiega.

Il lato romantico di Rocco, dunque. Anche se per l’attore che non è noto perché è un produttore di vino (produce un bianco dal vitigno Passerina, te pareva) l’interesse è far capire che il suo è il porno dal volto umano: «Voglio far conoscere il mio modo di lavorare, tra i miei principi ci sono sempre umiltà e ironia: non puoi fare il pornostar e prenderti sul serio. Vedrete come lavora la Siffredi Hard Academy, ovvero l’università del porno: terrò un corso di due settimane per 15 ragazzi e ragazze scelti tra le migliaia che mi hanno contattato. Ci saranno una serie di prove, dal modo di porsi davanti alla telecamera alle tecniche di recitazione. Oggi il sesso è diventato molto più complesso di prima, c’è un nuovo mondo sessuale da imparare e da insegnare».

Non pensa che le donne nel porno siano trattate da oggetti: «Quando una persona vede una scena di film porno spesso ne resta sconvolto: ma bisogna vedere il porno come si vede una sorta di piéce teatrale in cui le donne sono parte attiva. Noi siamo la parte oscura dell’essere umano, siamo quelli che ci mettono la faccia. Noi pornoattori non abbiamo una grande reputazione sociale perché ricordiamo quella parte che poi ognuno vuole dimenticare». In famiglia nessun tabù. Anche la moglie del resto è del ramo. «I miei figli hanno sempre saputo cosa faceva papà per pagare le bollette, non ho mai nascosto niente, sanno che l’ho fatto perché era la mia ambizione da ragazzino».
La politica non fa per lui: «Tante volte me l’hanno proposto di entrare in politica, soprattutto i radicali in passato. Recentemente no. Ma credo che politica sia per forza sinonimo di compromesso: non sono uno che accetta compromessi. Sarebbe troppo frustrante: come una ragazza che me la fa vedere e non me la dà».

Nato a Ortona (Chieti) 51 anni fa («nei miei ricordi di ragazzino, Pescara somigliava a New York») ora fa il regista, non più l’attore: «Ho fatto l’Isola dei famosi per ritrovare me stesso, ho capito che dovevo dare di più alla mia famiglia. Però la verità è che io sono un animale da set, in realtà sto andando contronatura, il mio corpo si ribella tantissimo. Il set mi manca molto, non parlo di fare sesso fuori dall’ambito coniugale, è proprio il set, fare sesso con le attrici davanti alla telecamera». Bella scusa.

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