Ci sono voluti nove anni, a Pierdavide Carone, per costruire la sua nuova “Casa”, il titolo dell’album che esce il 28 maggio (per Artist First) e arriva dopo “Nanì e altri racconti”, uscito nel 2012, l’anno in cui partecipò al Festival di Sanremo con Lucio Dalla e il brano “Nanì”. “E’ frutto di un lungo travaglio e di cambiamenti, belli e brutti, nella mia vita – racconta il 33enne cantautore, venuto alla ribalta con il terzo posto e il Premio della Critica alla nona edizione di Amici e che recentemente è stato costretto a fermarsi per problemi di salute -.
Arriva da una serie di fallimenti, incomprensioni, incompatibilità che mi hanno portato a lasciare, dopo 17 anni, Roma per Milano, a cambiare etichetta, a fermarmi a riflettere”. Il risultato è un nuovo Carone, “che però ha punti di contatto con il me del passato e li avrà con il me del futuro”. I testi – per i quali si è sempre distinto, fin dalle prime produzioni per sensibilità ed efficacia – si sono fatti più riflessivi, la felicità è vissuta con più serenità e le amarezze con più profondità. “L’addio è l’antefatto di ‘Casa’, ma ogni addio si può trasformare in un ritorno e la visione globale del disco è ottimistica – spiega -, anche se non mancano i brani più drammatici”. Come Caramelle, pubblicata a fine 2018 – dopo il rifiuto a Sanremo, non senza polemiche – insieme ai Dear Jack, in cui il cantautore affronta il tema della pedofilia. “Anche se ha fatto la sua strada, Caramelle non poteva mancare, aveva lo stesso diritto delle altre canzoni di essere in questo disco”. E brucia ancora un po’ l’esclusione al Festival (che nel 2010 vinse firmando “Per tutte le volte che…” cantata da Valerio Scanu): “il successo che ha avuto dimostra che siamo tutti imperfetti nelle nostre decisioni. Probabilmente meritava più della metà delle canzoni di quell’anno. E lo rivendico, rifuggendo dalla modestia e dalla vanità. Noi ne eravamo consapevoli – rivendica -. E in parte il motivo del mio rallentamento è dovuto alla delusione di quel momento. Tornare a Sanremo in futuro? Deciderò in base alla direzione artistica del momento, ma sono consapevole che potrei meritare di entrare nel cast. Certo, ho scritto cose che non avrei voluto scrivere, ma come mi ha insegnato Lucio Dalla ho imparato a fare delle playlist migliori di me stesso”.
Anticipato dal singolo Buonanotte, pubblicato ad aprile, “Casa” contiene dieci canzoni, oltre a Caramelle, trova spazio anche “Forza e coraggio!”, uscita lo scorso anno, inno alla resilienza che nasce dall’urgenza di parlare di un momento di difficoltà suo e dell’Italia intera, ferita dalla crisi sanitaria, sociale ed economica. Ma, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non è frutto della pandemia e delle restrizioni che a lungo ci hanno costretto in casa. “L’album inizia a nascere quattro anni fa, mentre traslocavo, in un mondo pre-pandemia. Ho iniziato a scriverlo a Roma, ho finito di registrarlo a Milano. E’ un disco catartico, sa di bagagli da disfare, di scatole da aprire, di quadri da appendere. E la casa alla quale faccio riferimento è un rifugio, un abbraccio, una famiglia, non la prigione nella quale siamo stati costretti. Un luogo dove hai voglia di tornare, non dal quale non puoi uscire”.
Il 28 maggio, giorno dell’uscita del disco, alle 21.30, Pierdavide Carone presenterà in anteprima live, sul palco della Streaming Arena – in attesa di tornare in presenza -, il nuovo album. “E per il prossimo – promette – non voglio aspettare altri nove anni”.
Claudia Fascia, ANSA