Test anticovid e mascherina obbligatoria per ballare sotto al palco: il popolare gruppo francese Indochine tornerà ad esibirsi il 29 maggio sul palco di Bercy, in occasione di un primo concerto sperimentale a Parigi, dopo le chiusure legate al coronavirus e un esperimento simile già realizzato a marzo a Barcellona, in Spagna. Dal marzo 2020 il mondo dello spettacolo e e dei concerti è duramente danneggiato dalla Pandemia, soprattutto in una capitale come quella francese, dove il comparto artistico e culturale rappresenta un’importante fetta dell’attività economica.
“Esibirsi dinanzi a 5.000 persone, era da tempo che non ci succedeva”, dice Etienne de Crécy, frontman di Indochine nonché maestro di musica elettronica, “impaziente” di ritrovare il suo pubblico. Come un potente simbolo di ritorno alla vita dopo oltre un anno di emergenza.
“E’ la condivisione della felicità, del piacere. Questa sensazione di rivivere qualcosa, tutti insieme”, commenta Marjorie Vandervaeren, 36 anni, tra le fortunate volontarie selezionate per partecipare al concerto sperimentale di Parigi.
Per l’occasione, la donna si è prestata ad un tampone antigenico all’interno della stessa sala concerti, in vista dello spettacolo. Anche se il bar resterà chiuso e gli orari adattati al coprifuoco, che in Francia è ancora fissato alle ore 21:00, lo show “ci farà benissimo”, aggiunge, ricordandosi del suo ultimo “grande concerto, i “Muse, allo Stade de France, nel 2019”. L’operazione costa 1,4 milioni di euro, finanziati da fondi pubblici e privati. Per l’occasione, il gruppo Indochine, il cui tour dei 40 anni di carriera lo scorso anno fu sospeso a causa Covid, si esibirà gratuitamente.
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