(di Massimiliano Carbonaro, seek TvZap) La terza edizione del talent di Rai 2 ha visto trionfare il 27enne calabrese di Acri. Fabio Curto è il vincitore della terza edizione di The Voice of Italy. Ventisette anni, drugstore calabrese di Acri trapiantato a Bologna, laureato in Scienze politiche con indirizzo Criminologia, musicista di strada, Fabio ha battuto nell’ultima sfida del talent show di Rai Due, la molisana Roberta Carrese, aggiudicandosi il contratto discografico messo in palio dalla Universal.
“Dedico questa vittoria a mio fratello Francesco, che è un grande guerriero, un esempio di tenacia. Ha sempre insistito e lottato per quello che cercava”, dice a tarda notte il vincitore che in finale ha inanellato le esibizioni di Father and son di Cat Stevens; Il mondo con i suoi coach Roby e Francesco Facchinetti; del suo inedito “L’ultimo esame”; di “Take me to church” di Hozier con cui si era presentato alla blind audition per finire con “Allelujah” di Leonard Cohen nella versione di Jeff Buckley che aveva già proposto nel secondo live. “È stato nel momento in cui mi sono emozionato cantando per la prima volta Allelujah che ho capito di poter puntare al podio – rivela -, ma non c’è mai stato un momento in cui sono stato convinto di avercela fatta, se non quando è stata aperta la busta”.
Ora Fabio Curto riparte con in tasca il contratto discografico della Universal, e la testa piena di sogni. “La prima cosa che farò – dice – è andare ad Acri per ringraziare personalmente tutti quelli che mi hanno sostenuto”. Poi tornerà a fare il busker. “Ho scelto di essere un musicista di strada, e continuero’ a esserlo – continua -. Cosa cambiera’? Magari si fermerà un po’ più di gente e venderò qualche disco in più”. Di The Voice, ammette, ricorderà “l’emozione dei miei coach quando ho cantato Emozioni di Lucio Battisti: è stato quello il momento in cui si sono abbattute le barriere tra di noi”.
“Sono felice di aver partecipato, quest’esperienza mi ha fatto crescere molto a livello intimo. Inoltre ho avuto la fortuna di aver incontrato persone molto umane”, spiega. Nel futuro, dice, “mi piacerebbe continuare a collaborare con i miei coach. Anche quello di Sanremo è un palcoscenico che mi interesserebbe affrontare, ci avevamo provato quest’anno con il mio gruppo L’avanguardia, nato a Bologna tre anni e mezzo fa, con il quale faccio musica mediterranea, anche se per semplicità c’è chi la chiama balcanica”. Il sogno, invece, “è un duetto con Tom Waits – conclude – perchè la verità e la rudezza della sua musica mi ha sempre emozionato”.