Venerdì 29 riparte il “varietà della memoria” che dovrà vedersela con ‘Ciao Darwin’: “Ormai la competizione non esiste più, l’importante è prendere una fetta di pubblico”. Tra gli ospiti della prima puntata Renato Zero, gli Stadio e Roger Moore
«Lo sa che non vivo nulla come sfida, ormai la sfida tra reti non esiste più, chi fa tv cerca di fare un prodotto al meglio con un sapore preciso, l’importante è prendere una fetta di pubblico». Carlo Conti, da venerdì 29 aprile, torna su RaiUno con I migliori anni, varietà della memoria che dovrà vedersela con Ciao Darwin di Paolo Bonolis, ma il conduttore del Festival di Sanremo non vuole sentir parlare di sfide.
Conti, è un venerdì in cui il pubblico si dividerà.
«Sono dei sapori fortissimi, com’erano forti i sapori offerti dal varietà con due primedonne come Laura Pausini e Paola Cortellesi, anche Rischiatutto aveva un sapore ben preciso. Hanno identità ben precise le cose che proponi, il pubblico non si divide, si affeziona e guarda il “suo” programma. Ormai la sfida non è tra le due reti, è con le altre. Quando la somma delle altre è troppo alta la generalista soffre, devi sperare che il tuo sapore piaccia».
Com’è cambiato lo show?
«Ci sono due novità. La presenza femminile di Anna Tatangelo e Ubaldo Pantani con cui faremo cose divertenti, aprirà i battenti del Paolo Limiti Museum: porta le dieci ragazze di Battisti, cimeli che ha gelosamente conservato e poi c’è un’altra curiosità, le interviste a Massimo Giletti e Flavio Insinna, sempre by Pantani. Poi sul finale si presenta come Roberto D’Agostino e commenta i look e le mode».
Il pubblico da lei sa cosa aspettarsi.
«La proposta che faremo sarà quella di un venerdì tradizionale, è il gioco della memoria, ripercorreremo gli anni 60, 70, 80 e 90 è un modo per confrontarsi, è lo spirito dei ricordi mai la nostalgia: è una differenza sostanziale».
Ma la nostalgia c’è.
«E’ un sentimento personale, com’è possibile che qualcuno riascoltando una canzone che gli ricorda un amore finito male, provi repulsione. In studio ci saranno cento ragazzi dai 18 ai 20 anni, ai quali facciamo votare il decennio più intrigante e divertente. Nella prima puntata arriveranno Renato Zero, Roger Moore, per anni volto di James Bond, KC and The Sunshine Band col loro successo Please don’t go, gli Stadio, Leo Sayer, Alan Sorrenti, Alex Britti, Nuovi Angeli, Camaleonti, Ten Sharp, Wilma Goich, Aleandro Baldi e Francesca Alotta, Gerry Bruno de I Brutos e Stefano Sani».
Lei è stato ospite ad Amici, Maria De Filippi è andata a giocare al Rischiatutto di Fabio Fazio: non ci sono più steccati?
«Non vado mai da nessuna parte, c’è stato uno scambio di personaggi, è stato molto divertente. I talent li reputo importanti, Amici non è solo una scuola è una vetrina, una rampa di lancio importante poi non tutti quelli che decollano riescono a volare, ma puoi mostrare il tuo talento».
Quest’anno oltre alla tv torna in scena con i suoi amici Pieraccioni e Panariello.
«Lo spettacolo che abbiamo annunciato a Sanremo è stata la cosa più bella di questo festival, ma l’abbiamo annunciato in modo talmente scherzoso che il pubblico non aveva capito che era una cosa seria, invece questa cosa ci è sfuggita di mano, dopo la data del 5 settembre all’Arena di Verona andremo a Milano, Roma, le tre date di Firenze sono già sold out. Ci siamo messi di buona lena a scriverlo. Tra noi c’è grande intesa, ci stiamo divertendo molto a prepararlo e non abbiamo l’angoscia che deve essere una cosa imponente è un modo, dopo vent’anni, per dire come siamo stati fortunati e amati dal pubblico, l’occasione di fare festa insieme. Ospiti? No, non ci saranno. Bastiamo e avanziamo».
Che si aspetta?
«Tutto quello che desidero ce l’ho, la cosa che mi interessa è avere la salute e basta, il lavoro può anche rallentare ma la cosa più importante è stare bene ».
La Repubblica