Durante la cerimonia della “Notte delle Stelle” è andato in scena l’intervento di Mila Kunis e il messaggio dell’Academy a supporto di Kiev
Non c’è stato il tanto atteso discorso di Zelensky, ma la notte degli Oscar ha voluto ugualmente ricordare la guerra in Ucraina.
E’ andato in scena un momento di silenzio e di riflessione con un messaggio di sostegno #standwithUkraine seguito all’intervento di Mila Kunis , attrice nata a Cernivci, Ucraina. “Nelle ultime settimane, il mondo è rimasto scioccato da un’invasione non provocata e da un atto di aggressione” ha detto la compagna di Ashton Kutcher senza mai nominare il suo Paese. Sul red carpet invece le star di Hollywood hanno datp il proprio sostegno all’Ucraina sfoggiando i colori giallo e blu della bandiera.
Mila Kunis è salita sul palco degli Oscar per introdurre Reba McIntyre, e ha fatto riferimento ai “recenti eventi globali” che “stanno frustrando molti di noi. Ma quando si assiste alla forza e alla dignità di coloro che affrontano tale devastazione, è impossibile non essere scossi dalla loro resilienza. Non si può non essere toccati e in soggezione davanti a coloro che trovano forza nel continuare a combattere attraverso questa oscurità inimmaginabile”. L’attrice, che con il marito Ashton Kutcher ha raccolto 35 milioni per l’Ucraina, non ha comunque pronunciato il nome del suo Paese.
Nel momento di raccoglimento per il popolo ucraino sullo schermo è apparso un messaggio: “Anche se il cinema rappresenta per noi un mezzo importante per esprimere la nostra umanità in tempo di guerra, nella realtà milioni di famiglie in Ucraina hanno bisogno di cibo, cure mediche, acqua pulita e servizi di emergenza. Le risorse scarseggiano e noi, come comunità globale, possiamo fare di più. Vi chiediamo di supportare l’Ucraina in tutti i modi possibili”.
Un messaggio semplice di pochi secondi che non soddisfa e solleva molte polemiche sulla Rete, dove in molti criticano la scelta dell’Academy Award di relegare solo pochi secondi, meno di 60, alla guerra. Chi come Sean Penn si aspettava un’apparizione di Volodymyr Zelensky o maggiore spazio alla guerra in corso è però rimasto deluso. La parola Ucraina non è stata mai o quasi pronunciata. Uno dei pochi a rompere il tabù è stato Francis Ford Coppola che, sul palco per celebrare i 50 anni de “Il Padrino”, si è lasciato andare in un “Viva l’Ucraina”,
Per giorni le indiscrezioni su una possibile partecipazione del presidente ucraino si sono rincorse. Il New York Post ha parlato di trattative fra Zelensky e l’Academy Award, dubbiosa su una comparsa via video per il timore di una politicizzazione della cerimonia. Secondo il New York Times, lo staff del presidente ucraino avrebbe fatto pressione su Hollywood per un’apparizione alla 94ma edizione in modo da poter parlare a milioni di americani direttamente e raggiungere un pubblico trasversale. Ma nelle tre ore di show di Zelensky neanche l’ombra.