Il popolare cantante pugliese aveva 79 anni ed era malato da tempo. Marco Mazzoli di Radio 105: “Mi mancherai tantissimo amico mio, lascerai un vuoto nella vita di tutto noi. Avevi una carica assurda”
E’ morto Leone di Lernia. Aveva 79 anni. Il popolare cantante trash pugliese, voce da anni di Radio 105, si è spento nella sua casa a Milano. Lo annuncia su Facebook il figlio Davide con un post: “Un male incurabile l’ha portato via, ma non ha portato via il suo spirito che rimarrà nei nostri cuori. La famiglia Di Lernia ringrazia tutte le persone che l’hanno amato e i suoi fans. Grazie di essere esistito. Ti amo Davide”.
Marco Mazzoli, storica voce dell’emittente, lo ricorda così su Facebook: “Quando io e Fabio siamo andati in ospedale a trovarlo, i medici e i familiari ci avevano detto che il male era in stato avanzatissimo e che aveva pochi mesi. In quel momento, siamo esplosi in un pianto infinito. L’unica speranza era che il suo corpo tenesse duro e potesse affrontare la chemio, ma come faceva a rimettersi? Appena ha visto telecamere, tutta l’attenzione su di lui, ha tenuto botta e si è goduto gli ultimi giorni di notorietà. Lui era così, viveva per la tv e la radio, apparire era la sua gioia, essere riconosciuto, la sua aria”.
E ancora: “Sabato sera ha voluto che io e Wender andassimo a cena da lui, voleva stare con quelli con cui ha inizato Lo Zoo nel 1999, come se volesse chiudere il cerchio. Sembrava in forma, sembrava pieno di vita, ma la notte ha avuto un tracollo e la mattina successiva mi ha inviato (con fatica) un messaggio vocale in cui diceva che si sentiva debole e che forse sarebbe venuto in radio il giorno dopo, ma quello è stato l’ultimo messaggio da lucido. Mi mancherai tantissimo amico mio, lascerai un vuoto nella vita di tutto noi, eri un ragazzino, con una carica assurda. Eri sempre di buonumore e riuscivi a farci ridere anche in circostanze assurde”.
Nato a Trani, Leone di Lernia aveva iniziato la carriera come urlatore con lo pseudonimo Cucciolo Di Lernia. Nel 1968 il suo primo 45 giri: Trenta chili/Andiamo nei cieli. La popolarità era arrivata negli anni Novanta grazie alla partecipazione al programma radiofonico di Radio Monte Carlo Fausto Terenzi Show assieme a Fausto Terenzi e Paolo Dini e ai due dischi della serie Barhouse in cui reintepretava nel suo solito mix di barese-italiano sono i successi del momento.
Esempi delle sue cover di questo periodo sono Ra-ra-ri, ra-ra, pesce fritto e baccalà (Gypsy Woman), Magnando (Bailando), Chille che soffre (Killing Me Softly), Tu sei ignorante (Zombie), Uè paparul maccaron (Pump Up the Jam), Te sì mangiàte la banana (The Rhythm of the Night), Melanzan (Turn Around), Il presidente (Love Is Love), Cumbà Giuàn (All That She Wants), Bevi stu chinotto (Get It On).
La Repubblica