Claire Foy contro le scene di sesso: «Mi sento sfruttata»

Claire Foy contro le scene di sesso: «Mi sento sfruttata»

Nonostante Hollywood sia sempre più impegnata nella realizzazione di scene di sesso attentissime all’equilibrio psicologico degli interpreti, molti di loro continuano ad avere delle forti riserve sul girarle. Una di queste è Claire Foy, famosa per aver prestato il volto alla regina Elisabetta nelle prime due stagioni di The Crown e ora pronta a impersonare Margaret Campbell nella serie della BBC A Very British Scandal. La serie, che la vedrà recitare al fianco di Paul Bettany, racconta uno dei divorzi più famosi e controversi che il Regno Unito abbia mai visto nella sua storia. Storia che ha, però, costretto Foy a concedersi a molte scene osè che lei non sembra aver gradito.

«Mi sento esposta», ha detto l’attrice in un’intervista a BBC Radio 4, palesando il suo imbarazzo sul set. «È davvero difficile, perché fondamentalmente ti senti sfruttata quando sei una donna e devi fare sesso per finta sullo schermo. Non puoi fare a meno di sentirti sfruttata. È la cosa più difficile che puoi fare», ha detto Foy, che ha aggiunto di essere consapevole di voler recitare in certe scene, ma di volerle fare secondo le sue regole. «Ti senti esposta. Tutti cercano di non farti sentire così ma, sfortunatamente, la verità è questa», ha aggiunto.

In A Very British Scandal, Foy interpreta una delle prime donne a essere pubblicamente offesa e bollata come sgualdrina per via della sua vita sessuale: una pratica nota come «slut-shaming» che l’attrice sente il bisogno di condannare. «Odio quel linguaggio, l’essere chiamata “sgualdrina”, ma penso che le donne subiscano certe cose da sempre. Forse fin da Eva nella Bibbia. La parola “sgualdrina” semplicemente non dovrebbe esistere», ha detto. Alla fine dell’intervista, tuttavia, l’attrice ha posto l’accento anche sui grandi cambiamenti che, fortunatamente, stanno coinvolgendo la rappresentazione femminile al cinema e in tv. «È stato fatto uscire il genio dalla lampada e le cose non possono più tornare indietro. Sento che ora ci siano più spazio e più accettazione».

VanityFair.it

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