Boomdabash, i maghi dei tormentoni dominano con «Don’t Worry»

Boomdabash, i maghi dei tormentoni dominano con «Don’t Worry»

Prima «Karaoke», quattro dischi di platino, video musicale più visto in rete dell’anno, canzone incontrastata dell’estate. Poi «Don’t Worry», inno alla speranza che domina l’airplay radiofonico invernale. I Boomdabash chiudono un 2020 speciale che li ha confermati hitmaker di ogni stagione. Ma senza sedersi sugli allori, i quattro salentini guardano già al 2021: «Il nostro singolo estivo ci sarà sicuramente — anticipano —. E se ci saranno le condizioni, ci piacerebbe fare anche un piccolo tour».

Intanto, è uscito il loro primo best of, intitolato proprio «Don’t Worry», con 22 brani di cui tre inediti a celebrare 15 anni di carriera, cominciati con l’amore per il reggae ed esplosi in tanti tormentoni: «Come siamo ora è come eravamo agli inizi, abbiamo la stessa fame e la stessa voglia di affermarci. Ma tutte le soddisfazioni di oggi ci ripagano degli sforzi di ieri», dice Biggie Bash, frontman del gruppo formato anche da Ketra, Blazon e Payà.

Ripercorrendo gli ultimi tre lustri, i Boomdabash hanno immediatamente chiaro il momento più bello: «Partecipare a Sanremo per noi è stato l’apice totale. Siamo partiti dal niente, sognando per anni quel palco. Quando ci siamo arrivati, ci siamo guardati indietro e ci siamo detti “l’abbiamo fatto veramente”». L’Ariston, dove si sono presentati nel 2019 con «Per un milione» è stato un traguardo anche personale per Biggie, nome di battesimo Angelo Rogoli, 36 anni: «Non mi sono mai vantato delle mie doti vocali, ma dopo il Festival mi dissi per la prima volta che avevo cantato bene, mi presi da solo quel merito», racconta. Nel 2021 non li ritroveremo in gara — «non era la nostra priorità», spiegano —, ma ci stanno pensando «magari per il 2022».

Intanto, guarderanno «con curiosità» al cast «molto variegato» dell’anno prossimo, pur con un appunto: «Ho capito la tendenza degli ultimi anni ad aprire sempre di più a una fascia giovanile per allargare il pubblico e non può che essere positivo — commenta Biggie —, ma quel che ho sempre pensato è che non sia giusto far gareggiare subito un giovane tra i Big, per una questione di meritocrazia. Noi, ad esempio, ci siamo arrivati dopo anni di storia, tour e certificazioni. Con un background insomma».

Tra i ricordi più duri dei loro inizi, c’è il furto subìto quando stavano per pubblicare il primo disco autoprodotto, decisi a crearsi un futuro in un territorio complicato come era il Salento «intossicato» dalla criminalità della Sacra corona unita: «Eravamo giovanissimi, ci rubarono tutto, computer, strumenti, i file dell’intero album. Fu un danno enorme, anche economico. Ci volle tanta forza di volontà per riscrivere e ricomprare tutto». Quella forza, la riversano oggi nelle loro hit, mostrando di sapere ogni volta intercettare i gusti del pubblico: è stato così per «Karaoke» («avevamo tanta ansia a pubblicarla con le incognite della pandemia, ma ha dimostrato la voglia di musica della gente») ed è così adesso anche per «Don’t Worry,» un brano nato prima del Covid che però ben si adatta al mood delle ultime settimane: «Era una canzone rimasta nel cassetto, scritta per dare luce e speranza in tutte le situazioni difficili. Dovendo scegliere un singolo per lanciare il nostro “best of”, non abbiamo avuto dubbi. Sapevamo che ne avevano bisogno un po’ tutti».

Proprio questo sembra essere il segreto dei Boomdabash: capire cosa funziona e cosa resta in testa. «La musica è anche imprenditoria, costruisci un prodotto per le orecchie delle persone. Certo i fallimenti possono accadere perché non esistono artisti infallibili, ma l’importante è essere guidati dalla scintilla della passione», riflette Biggie. Prima di lavorare a una hit, racconta, «ascoltiamo molta musica, per mesi, traendo ispirazione da quel che ci sta piacendo». Tengono presente TikTok, social che negli ultimi tempi ha reso virali tante canzoni? «Non so nemmeno come funziona, sono fuori da quel mondo e a mala pena riesco a usare Instagram — ride Biggie —. Ma in effetti TikTok ha dato una spinta pazzesca a “Karaoke”, anche grazie al balletto». Resta da indovinare che suono avrà il tormentone del 2021: «Non lo sappiamo ancora, non lo decidiamo a tavolino — conclude Biggie —. Posso solo immaginare che avrà un ritmo sostenuto».

Barbara Visentin, Corriere.it

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