Il film è ispirato alla storia vera del quindicenne Andrea Spezzacatena, che si tolse la vita dopo aver subito numerosi atti di bullismo da parte dei compagni di scuola
Pubblicato:26-10-2024 20:59Ultimo aggiornamento:26-10-2024 21:08
Fischi e insulti omofobi all’anteprima del film ‘Il ragazzo con i pantaloni rosa’. Il film, presentato alla Festa del Cinema di Roma e ispirato alla storia vera del quindicenne Andrea Spezzacatena, che il 20 novembre del 2012 si tolse la vita dopo aver subito numerosi atti di bullismo da parte dei compagni di scuola, è stato mostrato a centinaia di studenti romani che nella più totale ignoranza hanno pronunciato frasi choc proprio verso un film che drammaticamente racconta sul grande schermo l’esito (a volte tragico) del bullismo e dell’omofobia.
Durante la proiezione del film come riporta il sito Gay.it: “Per due ore si sono sentiti continui e gratuiti applausi di scherno, risatine, tra chi gridava ‘fr*cio’ e chi ‘ma questo quanno s’ammazza’, proprio davanti ad una storia del genere. Al cinema come allo stadio”. ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’, si legge sul sito “parla proprio a quella generazione Z, a quei ragazzi che non sono riusciti a vederlo rimanendo in silenzio, senza ridere, fare baccano, vomitando omofobia al cospetto di una storia vera che si è drammaticamente conclusa con un suicidio di un 15enne. Non tutti gli adolescenti presenti si sono resi protagonisti di simile circo, è doveroso rimarcarlo, ma una parte di loro, con la galleria trasformata in uno zoo e insegnanti al seguito nella stragrande maggioranza dei casi colpevolmente silenti. Solo una di loro si è alzata, indignata, per redarguire la propria classe minacciando azioni concrete. Ma poco dopo i suoi stessi alunni hanno ricominciato, con altri a ruota. E allora proviamo a metterci nei panni di chi magari al buio di quella sala si è immedesimato nell’Andrea del film, a chi quelle derisioni pubbliche e social le vive ogni giorno, magari in silenzio, senza mai raccontarle, e ha dovuto sopportare persino lo scherno cinematografico”.
Dura la reazione del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara: “Ho sentito la direttrice dell’ufficio scolastico regionale, dr. Anna Paola Sabatini, e ho chiesto di attivarsi per conoscere chi siano i responsabili di questi comportamenti vigliacchi e squallidi. Rinnovo la mia vicinanza e solidarietà alla mamma di Andrea. Il bullismo va contrastato con la massima severità. Appena saranno noti i nomi dei responsabili, andrò nella loro scuola perché voglio incontrarli personalmente“.
IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA, LA STORIA
Andrea Spezzacatena aveva appena compiuto 15 anni quando decise di togliersi la vita. Andrea, un ragazzo apparentemente solare, aveva ottimi voti a scuola e un ottimo rapporto coi genitori. Il suo gesto fu quindi totalmente inaspettato e rimase senza spiegazione finché sua madre dopo la sua morte è entrata nel suo profilo e ha ricostruito l’inferno che suo figlio stava passando tra atti di bullismo e cyberbullismo a scuola. Il film, narrato dalla voce di Andrea dall’aldilà, ci racconta come il ragazzo sia arrivato a pensare di non avere altra via d’uscita e rappresenta un potente monito sulla pericolosità di quelle parole e di quei gesti che in apparenza ci possono sembrare innocui.
IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA, IL CAST
Ad interpretare il ruolo di Teresa Manes, mamma di Andrea, è l’attrice Claudia Pandolfi, mentre a vestire i panni del padre sarà Corrado Fortuna. Il protagonista che dà il volto ad Andrea è Samuele Carrino, Andrea Arru è Christian – il bullo della scuola – e Sara Ciocca interpreta Sara, la migliore amica di Andrea. Il film è diretto dalla regista Margherita Ferri e prodotto da Eagle Pictures e Weekend Films con la sceneggiatura di Roberto Proia.