Il secondo Premio Progressive alla Carriera della diciottesima edizione, dopo Haley Bennett, va a Camila Morrone, in occasione dell’anteprima di “Gonzo Girl” di Patricia Arquette. Sul red carpet ci saranno, fra gli altri, la regista, l’attrice premiata e il protagonista Willem Dafoe. Il film segna l’esordio alla regia di Patricia Arquette, attrice di culto premiata con l’Oscar nel 2015 per “Boyhood” di Richard Linklater e interprete per cineasti come Tony Scott (Una vita al massimo), Tim Burton (Ed Wood) e David Lynch (Strade perdute). Gonzo Girl è ispirato all’omonimo romanzo autobiografico di Cheryl Della Pietra in cui la scrittrice racconta la sua folle esperienza come assistente di Hunter S. Thompson, il padre del cosiddetto “gonzo journalism”, che combina elementi di giornalismo convenzionale, impressioni personali e artifici narrativi.
Presentazione poi de “Il Camorrista – La serie” di Giuseppe Tornatore. Il lavoro, in cinque puntate, è stato girato nel 1985, contestualmente alla realizzazione dell’omonimo film a suo tempo prodotto da Titanus Produzione e ReteItalia e uscito nelle sale nel 1986. La serie non è mai andata in onda. “L’attuale rielaborazione, che ha richiesto un grande impegno in termini artistici e di professionalità coinvolte, è stata completata dopo quasi un anno di attività ed è stata prodotta da Titanus Production e RTI – Mediaset e viene distribuita da Minerva Pictures” spiega il Presidente della Titanus Guido Lombardo. Il restauro è stato curato dallo stesso Tornatore: il pubblico potrà assistere alla prima e alla quarta puntata della serie.
Sempre un tuffo negli esordi alla regia quello di Gianfranco Rosi che rievocherà con il pubblico la sua “prima volta” con il documentario “Boatman – Viaggio sul Gange”. Il cineasta racconterà alla platea la sua prima esperienza dietro la macchina da presa, avvenuta in compagnia di un Caronte d’eccezione: il barcaiolo Gopal, che conosce ogni ansa del fiume. Il documentario, di cui nel 2023 ricorre il trentennale, è stato presentato con successo nell’ambito di alcuni importanti festival internazionali come il Sundance, Locarno e Toronto.
E, alla Festa arrivano anche i “Cinedays di Rome City of Film” con un evento, a ingresso gratuito, dal titolo “Creative Urban Regeneration: building a new landscape for the contemporary city”
Il Concorso Progressive Cinema ospita due titoli presso il Teatro Studio Gianni Borgna:
“Sweet Sue” di Leo Leigh, al suo esordio nel lungometraggio: nel film, l’attrice inglese Maggie O’Neill (celebre in tv, da EastEnders a L’ispettore Barnaby) dà corpo, energia, sorriso e tenerezza a un personaggio umanissimo e talvolta maldestro che sembra uscito (come tutti gli altri) dai primi, acuminati tv movie di Mike Leigh, padre di Leo.
“Black Box” di Asli Özge. Dopo il documentario “Men on the Bridge” e il thriller “All of a Sudden”, la regista turco-tedesca costruisce un ritratto acuto e paranoico della società, dei buoni vicini che si rivelano profittatori o si trasformano in aggressori, di un mondo chiuso che rimanda a J. G. Ballard e di un’ossessione dello sguardo che cita esplicitamente “La finestra sul cortile” di Alfred Hitchcock.
Il MAXXI ospiterà due film del programma di Freestyle: “Gli immortali”, quasi una tragedia greca riscritta dalla cineasta finnico-siciliana Anne-Riitta Ciccone (Le sciamane, I’m – Infinita come lo spazio) con gli stili e ritmi del cinema di fantascienza, nella quale la protagonista (Gelsomina Pascucci) si muove come sul palcoscenico del nostro mondo onirico. E poi “Fela, il mio dio vivente” di Daniele Vicari che elabora i materiali sul musicista nigeriano Fela Kuti (1938-1997) girati da Michele Avantario, il pionieristico videomaker morto nel 2003, che avrebbe voluto girare un film su di lui. Il regista usa la voce di Claudio Santamaria per ricostruire due universi: da una parte la travolgente Roma fine anni ’70 di Renato Nicolini, dall’altra la vita di un genio della musica a cavallo tra Africa, funk e jazz.
Continua inoltre il programma dedicato a Isabella Rossellini: presso la Casa del Cinema, nella Sala Cinecittà, alle ore 17, saranno proiettati “My Dad Is 100 Years Old” di Guy Maddin, e “Stromboli” (Terra di Dio) di Roberto Rossellini, il primo film del cineasta girato con Ingrid Bergman.
Nella Sala Cinecittà, il regista Dante Desarthe incontrerà il pubblico per l’anteprima di “Joseph Losey, l’outsider”. Il lungometraggio mostra la parabola artistica del regista e sceneggiatore statunitense Joseph Losey in un documentario pieno di sorprese sorretto da straordinari materiali d’archivio. A seguire, grazie al restauro concepito da StudioCanal, si terrà “Peeping Tom” di Michael Powell che mette a nudo la sua anima di visionario e il rapporto perverso che tutti abbiamo con il cinema.