In poco meno di un mese è diventata la serie coreana di Netflix più vista in Italia e nel resto mondo. Squid Game, che in quanto a visualizzazioni ha superato anche La Casa di Carta e Bridgerton, è di fatto un vero fenomeno della cultura pop moderna al tempo dei social e della tv fruita attraverso lo schermo di un pc. Tutti sono rimasti affascinati da una storia che miscela la satira sociale a una lotta per la sopravvivenza. Lodata per i suoi temi e la sua messa in scena, c’è chi non vede di buon occhio il successo ottenuto da Squid Game. Come dimostrano i recenti fatti di cronaca, la serie sta diventando ingestibile perché viene emulata da un pubblico di giovanissimi, soprattutto da bambini che frequentano le medie e le elementari.
Per questo è scattata la denuncia ad Agcom da parte del Moige, il Movimento Italiano dei Genitori, il quale chiede di prendere seri provvedimenti su Squid Game. “Chi offre intrattenimento dai contenuti violenti ed estremi sia responsabile dei danni ai minori”, dichiara Elisabetta Scala che è la vicepresidente del Moige. Questa denuncia arriva dopo molte segnalazioni riportate da genitori e presidi in cui diversi bambini copiano la violenza vista in tv. La Repubblica, ad esempio, aveva riportato di un fatto avvenuto in una scuola media di Torino dove un ragazzo è stato preso a schiaffi solo perché non aveva superato una prova organizzata dai compagni. Ma non è tutto. Episodi simili sono avvenuti a Milano e Firenze. Uno in particolare, dove un ragazzino è stato costretto a lanciare il suo zaino dalla finestra.
A fronte di questa emergenza, il Moige chiede un aiuto concreto per mettere un freno all’effetto Squid Game. “I gravi episodi in seguito alla visione della serie tv confermano che non basta segnalare un prodotto come inadeguato ai bambini per salvarli dai rischi – aggiunge la vice presidente -, ma che sia urgentissimo adoperare tutti gli strumenti, tecnologici ed educativi per impedire la visione almeno agli under 14”. Ad oggi il colosso dello streaming ha vietato la visione ai minori di 14 anni ma su Netflix non esiste un vero e proprio parental control che possa impedire ai giovani di vedere prodotti non idonei alla loro fascia di età.
“Chiediamo non solo a Netflix come a chiunque offra contenuti potenzialmente dannosi per i minori, con alto rischio di emulazione e pericolo per la salute fisica e psichica, di mettere in atto ogni azione possibile per limitare l’accesso a questi contenuti – continua la vice presidente -, e di fare in modo che i genitori e gli adulti di riferimento siano facilitati nella loro azione di controllo e tutela”. Il Moige non intende tornare indietro. Anzi è consapevole delle sue richieste. “Proponiamo a Netflix di provvedere con urgenza all’immediato inserimento all’inizio degli episodi di Squid Game di introduzioni e guida non skippabili sui contenuti violenti della serie e sull’utilizzo del parental control, che consente di filtrare l’accesso in base all’età – aggiunge ancora -. Abbiamo già segnalato il caso all’Agcom perché prenda i provvedimenti del caso nei confronti della piattaforma”, conclude. Oltre a questa denuncia, la fondazione “Carolina Onlus”, ha lanciato una petizione in rete per fermare Squid Game accusando la serie di atti di cyberbullismo.
Carlo Lanna, ilgiornale.it