Il cantante in Sardegna torna su un set dopo 18 anni. Gianni Morandi a Cagliari, dove sarà il protagonista di «Dottor Pietro», fiction in sei puntate per Canale 5
NICOLA PINNA, La Stampa
Tira fuori il cellulare e controlla le notifiche: «Ci sono 10.200 commenti e 5.500 condivisioni. Ho dovuto disattivare la suoneria. L’ultimo post su Facebook, quello di ieri mattina, è stato visto da due milioni e novecentomila persone». La dose di insulti anche oggi è stata ricca, ma Gianni Morandi ha ancora voglia di riderci su: «Io capisco tutti. I miei fan mi sopportano da tanti anni e allora è obbligatorio che anche io sopporti loro. Talvolta i toni sono aspri, è vero, ma in un certo senso apprezzo la spontaneità di chi scrive».
L’esperienza da uomo di casa che sacrifica la domenica per fare la spesa non ha raccolto grande successo e adesso Gianni Morandi prova a fare il medico. Tornerà sul set dopo 18 anni e indosserà il camice di un pediatra: sta facendo un corso accelerato per imparare a visitare un bambino, ma oggi è già in programma il primo ciak. Nel Sud della Sardegna, tra Carloforte, Sant’Antioco, Portoscuso e Calasetta, con qualche passaggio a Cagliari e Carbonia.
Dottor Pietro sarà una fiction in sei puntate (in primavera su Canale 5), sponsorizzata dalla Regione che affida a Morandi il ruolo di testimonial dell’isola. «È perfetto perché il suo è un volto credibile, serio, apprezzato dalla gente», dice l’assessore al Turismo, Francesco Morandi, emiliano di origine ma neanche lontano parente del cantante. «Un film ambientato in Sardegna, che racconti la verità sulla nostra terra. Ci è piaciuto proprio perché sarà lui il protagonista. Perché avrà successo sullo schermo, ma anche grande eco sui social network».
Insomma, Morandi, su Facebook lei sta costruendo una seconda carriera?
«I social mi hanno fatto avere un rapporto diretto con le persone e questo è bellissimo. Ho aperto la pagina Facebook quasi per caso: ho pensato di mostrare le mie stupidaggini quotidiane, chissà perché la gente si è incuriosita. Non è una seconda carriera, ma mi consente di entrare in contatto con tantissimi ragazzi che mi considerano un personaggio social senza sapere nulla della mia carriera. Uno l’altro giorno mi ha scritto: “Ho parlato con mia madre e mi ha detto che tu sei un cantante”».
Come fa ad alimentare questo personaggio buono, sempre educato e gentile?
«Io cerco di mostrarmi per quel che sono. Perché dovrei arrabbiarmi? Sono un uomo fortunato, ho avuto tanto. Semmai, cerco di capire perché tentano di provocarmi o di prendermi in giro. In fondo mi diverto: sto imparando a capire com’è fatta la gente, a calcolare quante personalità ci sono in giro».
È tutto naturale o c’è una precisa strategia comunicativa?
«Faccio tutto da solo, mia moglie mi dà una mano scattando le foto. Non c’è alcuna strategia. A più di 70 anni non mi pare il caso di fingere. Non potrei mai smentire quello che sono stato fino ad ora».
Non le viene mai la voglia di rispondere bruscamente a chi la insulta?
«No, perché non mi viene spontaneo arrabbiarmi. Può sembrare strano ma io sono davvero fatto così».
Lei protagonista di un thriller: non si sente incompatibile con un genere come questo?
«No, è principalmente una storia di sentimenti che però ha i contorni di un giallo. Diciamo che c’è un filo misterioso che tiene agganciati i telespettatori alla tv dalla prima all’ultima puntata. Ma in fondo è una storia di passione e di amore».
Quanto si è preparato per questo ruolo?
«Tantissimo, in passato ero stato pilota di aereo, di auto, militare, ma medico mai. E sono felice di usare la mia popolarità sui social per questo nuovo progetto».