Non sono mancate lacrime ed emozioni forti da parte dei ragazzi guardando, al Giffoni Film Festival, La legge del terremoto, il documentario, debutto alla regia di Alessandro Preziosi, sul sisma dell’Irpinia del 1980 (vissuto dall’attore nella sua città, Avellino, a 7 anni), ma anche su tanti altri terremoti (sia eventi collettivi che intimi) e desideri di rinascita. “Ho sentito qui un impatto unico del film – dice all’ANSA, l’attore e neoregista, protagonista anche di un incontro – mi ha stupito vedere come questi ragazzi abbiano apprezzato e colto tutte le varie cifre del mio tentativo di raccontare una parte del mio Paese”.
Il film non fiction, che aveva debuttato alla Festa del Cinema di Roma, avrebbe dovuto avere un’uscita evento a novembre, in occasione dai 40 anni dal terremoto, un debutto fermato dalla pandemia. Ora si spera di farlo arrivare in sala sempre a novembre, per i 41 anni dal terremoto. “Ora una delle sfide più importanti che dobbiamo vincere è riportare le persone a godere anche dello spettacolo dal vivo, per il momento è ancora difficilissimo, anche perché è molto complessa la programmazione”. Si è inoltre appena conclusa su Canale 5 la serie crime Masantonio – Sezione Scomparsi. Se Mediaset decidesse di continuare per una seconda stagione, le piacerebbe andare avanti? “Farei qualunque cosa per rifarlo, anche per sapere finalmente mia nipote dov’è finita” risponde sorridendo. Intanto, sempre con Mediaset, l’attore ha in sviluppo una romantic comedy, un film tv “che unirà cucina e fornelli”, di cui potrebbe anche firmare la regia, e sta “lavorando per il cinema alla mia opera prima di fiction”, racconta. Poi arriveranno i suoi film da attore: il primo, il 16 ottobre su Netflix, sarà Mio fratello, mia sorella di Roberto Capucci, “una dramedy che interpreto con la straordinaria Claudia Pandolfi, “una storia sul perdono”. In sala invece arriverà con Bla Bla Baby di Fausto Brizzi, “una commedia deliziosa” che “ci spinge a capire quanto i bambini piccoli abbiano una sensibilità profonda”. Preziosi inoltre è tra gli interpreti de La peste di Francesco Patierno, adattamento originale, legato anche all’emergenza covid, del romanzo di Camus.