Luke Perry, il figlio scala un cartellone (per una tenera foto con papà)

Luke Perry, il figlio scala un cartellone (per una tenera foto con papà)

Nel giorno della première di «C’era una volta a…Hollywood», il primogenito del compianto attore si è arrampicato su un enorme manifesto che pubblicizzava il ruolo del padre nel film: «Ti amerò per sempre»

C’erano i due protagonisti, Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, il volto femminile, Margot Robbie, e gran parte del cast. Alla première losangelina di «C’era una volta a…Hollywood», l’ultimo film di Quentin Tarantino, il grande assente è stato Luke Perry, scomparso all’improvviso lo scorso marzo: l’attore americano, infatti, nella pellicola (girata lo scorso anno) veste i panni di Scott Lancer, personaggio della serie Lancer trasmessa sulla CBS alla fine degli anni Sessanta e interpretato all’epoca dal canadese Wayne Maunder.

A ricordare Perry ci ha pensato comunque il suo primo figlio, Jack, che ha scalato un cartellone che pubblicizzava il ruolo del papà in «C’era una volta a…Hollywood». «Grande première stanotte», scrive il ragazzo, che ha postato su Instagram il video della sua arrampicata. «Te la meritavi e io sono fiero di questo. Un vero uomo in vita, lo sarai per l’eternità». Così, seduto in cima all’enorme manifesto, si è scattato una dolce foto accanto all’immagine del papà: «Sei stato il migliore di tutti, ti amerò per sempre».

Tutti i membri del cast hanno avuto un pensiero per Luke, che è stato ricordato anche dai colleghi di Beverly Hills, che in Primavera si sono ritrovati per girare il reebot della serie: «Ci manchi tanto», ha ripetuto di recente Shannen Doherty, aka Brenda Walsh, che è sarà anche la guest-star del primo episodio della quarta stagione di «Riverdale», dedicato alla memoria di Perry. Anche i figli, naturalmente, hanno più volte ricordato il papà: Sophie, ad esempio, gli ha dedicato una scuola costruita in Malawi.

Jack, invece, lo ha omaggiato con uno splendido messaggio ed è tornato sul ring ricordandolo: adesso la foto, in un giorno che per Luke sarebbe stato davvero importante.

Nicola Bambini, Vanity Fair

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