Mystfest, si omaggia Pinketts con un premio assegnato a Samuele Bersani

Mystfest, si omaggia Pinketts con un premio assegnato a Samuele Bersani

(di Tiziano Rapanà) Mike il rosso, il detective privato Shayne, sapeva il fatto suo. Ma non aveva il carisma di Pinketts, perché uno come lui non te lo puoi inventare. Non puoi ridurlo a caratterizzazione schematica per un’avventura poliziesca. Shayne era figlio della penna di Brett Halliday. Pinketts era figlio di sé stesso. Si era fatto autonomo nel pensiero e nella posa da duro. Andrea mi chiamava a mezzanotte per ringraziarmi per qualche articolo. “Ciao bello, come stai?”, l’incipit della telefonata era sempre lo stesso. Era spesso lì, al mitico bar Le Trottoir in quel di Milano, il suo quartier generale. Ha scritto libri di grande intelligenza, ha saputo creare un flirt tra la letteratura e la narrativa. La letteratura la devi saper praticare sul serio, oppure desisti. Andrea G. Pinketts era un fantasista della parola, un funambolo della frase. Riluceva di letteratura, naturalmente. Il primo luglio, al Mystfest di Cattolica, si assegnerà il premio dedicato allo scrittore. Quest’anno è il turno di Samuele Bersani, un altro straordinario irregolare della cultura nostrana. Bersani è il bello della mia infanzia, la colonna sonora delle corse a perdifiato tra le estate ormai sommerse: il tornado della memoria vuole sfarinare i souvenir dei ricordi, ma io li metterò tutti in salvo. Come Pinketts, anche Bersani ha schivato la scontatezza. Meritato premio per un cantautore di rilievo come lui. Con gente così in giro, si può sperare di vivere meglio: i barbari del cattivo gusto non prevarranno.

tiziano.rp@gmail.com

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