Reportage in seconda serata: proposta dei vertici Rai per «tenere calmo» Giletti

Reportage in seconda serata: proposta dei vertici Rai per «tenere calmo» Giletti

Dopo le polemiche, incontro con il direttore Orfeo ma il giornalista vuole continuare a fare il suo talk

Realizzare alcuni reportage in seconda serata. Questa potrebbe essere la soluzione della questione che si è creata con la decisione dei nuovi vertici Rai di chiudere il talk di primo pomeriggio domenicale di Massimo Giletti. Dopo giorni di polemiche, ieri il conduttore e il neo direttore generale Mario Orfeo si sono incontrati. Pare che, dopo un deciso scambio di opinioni, il dg, nel tentativo di calmare e di trattenere un figura importante per l’azienda, abbia offerto al giornalista uno spazio dove possa continuare il suo lavoro di inchiesta, configurato in reportage dai fronti caldi del mondo da mandare in onda nell’estate del 2018. Questo oltre alle dodici prime serate del sabato in onda dal prossimo ottobre che erano già state previste in puro stile di intrattenimento come erano state quelle della scorsa stagione con Zucchero e Mogol. Pare, però, che il giornalista non abbia gradito la proposta perché preferirebbe continuare a realizzare un talk politico sullo stile dell’Arena, anche se posizionato in seconda serata. Insomma non si è raggiunto un accordo e entrambe le parti si prendono giorni di riflessione.

L’obiettivo di Giletti è quello di continuare ad avere uno spazio dove far parlare la gente, fare inchieste, denunce, insomma quello che ha sempre fatto all’Arena. Da parte della Rai invece si ribadisce che la scelta di cancellare il talk è volta solo a creare una contenitore più omogeneo la domenica pomeriggio, meno ansiogeno per gli spettatori festivi, guidato da Cristina Parodi. In molti hanno visto invece la scelta come la censura di uno spazio non allineato e non gestibile e che spesso se l’è presa con la casta. Ieri anche il procuratore generale di Caltanissetta, Sergio Lari, ha difeso L’Arena: «È uno dei pochi programmi di grandi ascolti a dedicare puntate contro la mafia e la ‘Ndrangheta, che sono molto attente alle trasmissioni che hanno molto seguito. È inquietante che il servizio pubblico abbia deciso di cancellarla».

Sia come sia, Giletti, che già stava meditando di lasciare l’azienda dove lavora da trent’anni, nelle scorse ore ha preso in seria considerazione di non rinnovare il contratto con la Rai in scadenza il 30 giugno. Lo spauracchio per i vertici aziendali sarebbe quello di vederlo in onda alla stessa ora alla domenica ma sul canale concorrente Canale 5: non sarebbe così impossibile dividere la domenica dell’ammiraglia Mediaset con una prima parte condotta da Giletti, anche se le resistenze da quelle parti sarebbero molto forti. In questo caso sarebbe un disastro per la nuova domenica della Parodi. Ora, nei prossimi giorni si vedrà se la questione verrà ricomposta e se Giletti accetterà le seconde serate e in quale modo. Ma è difficile che si arrivi a una soluzione entro domani per la presentazione dei palinsesti a Milano agli investitori pubblicitari.

Il Giornale

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