Depeche Mode: dagli stadi ai palazzetti, non rimarrete delusi

Depeche Mode: dagli stadi ai palazzetti, non rimarrete delusi

Mentre è in Italia per tre date sold-out negli stadi, la band inglese ne annuncia altrettante per il prossimo inverno. Che amiate i grandi spazi o le location più raccolte, una cosa è certa: un concerto dei Depeche Mode vale sempre la pena. Ecco cinque valide motivazioni per non perderveli

Prima all’Olimpico di Roma, poi allo stadio San Siro di Milano (27 giugno) e il giorno dopo al Dall’Ara di Bologna. Per la quarta volta in undici anni i Depeche Mode si esibiscono nei grandi stadi d’Italia. Ma l’amore di Dave Gahan & co per l’Italia non si esaurisce qui: nuove date invernali sono infatti state annunciate a poche ore dallo show della capitale. Lo spettacolo rimane lo stesso e le differenze si riducono alle location, tutte di capienza ridotta e una scaletta leggermente rimaneggiata.

Due delle tre città toccate sono le stesse di quelle estive: 9 dicembre PalaAlpitour a Torino; 13 dicembre Unipol Arena a Bologna; 27 gennaio 2018 Mediolanum Forum di Assago (biglietti in vendita dalle ore 11 di giovedì 29 giugno).

1. Dave Gahan, l’inossidabile frontman della band, è più in forma e carismatico che mai. Non lesinerà mossette, ancheggiamenti e le sue famose piroette con l’asta del microfono tra le mani. La voce è quella bassa e profonda di sempre e la sua abilità nel coinvolgere il pubblico rimane tra le più entusiasmanti del panorama musicale contemporaneo.

2. Lo show visivamente è forse il più pulito degli ultimi passati dall’Italia: grandi muri di luci che riportano anche per i più lontani video creati ad hoc dal fotografo e regista Anton Corbijn (da quasi sempre al loro fianco) e i tre Depeche all’opera sul palco. Poco altro, se escludiamo Dave, che da solo riesce a far muovere e cantare 60 mila persone.

3. La scaletta pesca moltissimo dal passato: Martin, Dave e Andy sanno bene che la maggior parte dei loro fans vogliono sentire le loro vecchie hit e in questo tour non si può dire che non li abbiano accontentati. Non anticipiamo nulla, ma sappiate che saranno solo cinque (su 22) i brani proposti dell’ultimo album Spirit.

4. Martin Gore, la mente che sta dietro al suono e ai grandi successi della band, come sempre avrà il suo spazio centrale ed esclusivo durante il concerto. Amatissimo dal pubblico riserva sempre momenti di grande intensità, cantando alcune delle ballate più struggenti del loro repertorio.

5. Certo, vederli in spazi più raccolti ha moltissimi lati positivi, ma non ci sono dubbi che i Depeche Mode siano una band che nei grandi stadi si trova a proprio agio: con un repertorio che pesca da quasi 40 anni di carriera, hit e tormentoni indimenticabili, migliaia di fan devoti e un frontman come Dave Gahan, non potrebbe essere altrimenti.

Che andiate quindi a vederli a Milano, a Bologna o il prossimo inverno in un palazzetto, sappiate che non rimarrete delusi.

Andrea Annaratone, Vanity Fair

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