Sull’onda del «caso» sessista verificatosi intorno alla Partita del Cuore, la cantautrice Elisa Toffoli ha raccontato sui social una storia di maschilismo vissuta sulla sua pelle. «“Sei carina, pensa a cantare. Lascia stare la scrittura”. Avevo quindici anni e quelle parole mi fecero venire una gastrite che durò per mesi. Avrei dovuto lasciar stare anche la produzione, gli arrangiamenti, la curiosità per tanti strumenti, perché era tutto troppo. Sarebbe bastato sorridere, “mettermi carina”, cantare bene e “tenermi da conto”. Queste sono state le parole di un produttore maschilista in cui sono inciampata prima ancora dei miei esordi. Per me sono state solo altra benzina, amara sì, ma pur sempre buona per spingere ancora più giù l’acceleratore». E infatti il racconto di Elisa prosegue con la rievocazione di una delle sue tante soddisfazioni professionali raggiunte già pochi anni dopo l’esordio: «A ventisette anni mi trovavo a Zurigo in studio con Tina Turner per registrare la sua voce, perché ero la produttrice del brano che avevo scritto per il nostro duetto e ne curavo quindi gli arrangiamenti e anche tutti gli aspetti tecnici della registrazione. Lei mi disse “Sono molto orgogliosa di te, donne come te stanno cambiando il mondo. Quando ero giovane io, quello che stai facendo tu oggi qui con me sarebbe stato impensabile”. Non lasciamo che nessuno ci dica che questo non è il nostro posto», conclude Elisa.
Laura Zangarini, Corriere.it