L’ex attrice americana non parteciperà agli incontri organizzati dalla regina e dagli altri membri senior durante la visita a Londra del presidente Usa. Ha «un’ottima scusa»: baby Archie, nato quattro settimane fa. In passato, Meghan, ha etichettato The Donald come «misogino»
Nell’elenco dei reali britannici che il prossimo giugno incontreranno Donald Trump si nota un’assenza vistosa: Meghan Markle, americana e moglie del principe Harry dal maggio 2018. Il nome dell’ex attrice, infatti, manca. La duchessa potrebbe essersi appellata a quella che in gergo si chiama «un’ottima scusa»: il primogenito è nato solo un mese fa: resterà al Frogmore Cottage per prendersene cura.
Il presidente americano è atteso a Londra dal 3 al 5 giugno, e Buckingham Palace – come da protocollo – ha previsto due giorni di incontri ufficiali.
Ci sarà, ovviamente, la regina e il primogenito Carlo, accompagnato dalla moglie Camilla. Anche Harry prenderà parte a un pranzo a Palazzo. The Donald, per evitare le manifestazioni degli oppositori, arriverà direttamente nei giardini del palazzo. Lo scorso luglio, durante la precedente visita, Londra era stata invasa da oltre 100 mila manifestanti anti-Trump.
L’americana Meghan resterà quindi in disparte. C’è da dire che in passato la 37enne californiana, da sempre «femminista» e impegnata in campo umanitario, non si è mai mostrata vicina al costruttore newyorchese. Durante la campagna presidenziale del 2016 aveva dichiarato pubblicamente il suo sostegno a Hillary Clinton. Del resto, all’epoca, Meghan poteva farlo: non era ancora un membro della famiglia reale britannica, neutrale per definizione. In un’intervista di quel periodo, inoltre, l’ex protagonista di Suits aveva definito il futuro presidente «misogino» e «controverso».
Trump c’è da dire che non arriva in Gran Bretagna nel momento migliore: Theresa May si è appena dimessa, e la popolarità dell’americano in Gran Bretagna è piuttosto bassa. L’attuale inquilino della Casa Bianca non conoscerà così nemmeno baby Archie, primogenito di Harry e Meghan. E pensare che è l’unico royal baby britannico a possedere il titolo per diventare un giorno presidente degli Stati Uniti d’America.
Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair