L’evento organizzato dal Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti (con direttori artistici Michele Riondino, Antonio Diodato e Roy Paci) anche l’anno scorso saltò a causa del Covid. Già dal 25 aprile aperti collegamenti sui canali social
Anche quest’anno per l’emergenza Covid salta il concertone dell’1 Maggio di Taranto organizzato dal 2013 dal Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, di cui fanno parte anche lavoratori ex Ilva, con la direzione artistica di Michele Riondino, Antonio Diodato e Roy Paci.
Nessuna esibizione e nessun concerto in streaming anche “con l’intento – viene spiegato – di esprimere solidarietà ai lavoratori dello spettacolo dal vivo e a tutti gli artisti che da marzo scorso hanno perso il lavoro, ritrovandosi ad affrontare una crisi senza precedenti, privi di ammortizzatori sociali e senza un’adeguata risposta da parte delle istituzioni”.
L’1 maggio di Taranto sarà così un momento di confronto e di riflessione tra tanti movimenti, associazioni e attivisti che si incontreranno nello spazio virtuale dei canali social del Comitato “per immaginare insieme – aggiungono i promotori – nuovi orizzonti e tentare di trasformare la grave crisi che sta colpendo il mondo in un’occasione per cambiarlo“.
Già da domenica 25 aprile è possibile seguire incontri e approfondimenti su tematiche “che sin dal 2013 – precisano gli organizzatori – hanno trovato spazio sul palco di Taranto: precarietà, giustizia climatica e sociale, criminalizzazione dei movimenti. Daremo la parola a rappresentanti del mondo dello spettacolo dal vivo che condivideranno proposte e riflessioni”.
A partire dalle 10 dell’1 maggio interverranno sui canali social anche i direttori artistici Riondino, Diodato e Paci. Quest’ultimo si unirà a Aboubakar Soumahoro per parlare della “Marcia degli Invisibili” che si terrà nella stessa giornata. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista de “Il Manifesto” Serena Tarabini.
“Saranno inoltre con noi – concludono gli attivisti del Comitato – i compagni di sempre, No Tav, No Tap, Stop al biocidio, i compagni della Giovane campagna per il clima e fuori dal fossile, per presentare il lavoro ed i risultati di un anno di lavoro, l’associazione Bianca Guidetti Serra perché la criminalizzazione dei movimenti è diventato aspetto cruciale nella difesa della terra e di chi la abita“.
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