«È passato un mese, sei sempre nei nostri cuori, con il tuo sorriso, la tua forza, la tua simpatia, la tua gentilezza e la tua straordinaria bontà d’animo. Ci manchi tantissimo». Con queste parole i colleghi dell’Eredità hanno salutato Fabrizio Frizzi a un mese dalla suo morte con un necrologio pubblicato sul Corriere della Sera. Il conduttore televisivo è deceduto, a 60 anni, il 26 marzo scorso i seguito ad un’emorragia cerebrale.
La commozione per la scomparsa
La morte di Frizzi è stata accolta con dolore e commozione non solo da colleghi e amici ma anche dai fan che lo seguivano in tv da anni. Sui social il conduttore è stato ricordato con affetto e gentilezza. «Ha fatto grande la Rai». «Era il gentiluomo della tv», così è stato definito nei tantissimi messaggi che subito dopo la notizia della sua morte hanno invaso la Rete. Una commozione testimoniata dalle migliaia di persone che hanno poi partecipato ai funerali del conduttore nella Chiesa degli Artisti, in Piazza del Popolo a Roma.
La malattia
Il 23 ottobre scorso Fabrizio Frizzi era stato colto da un malore, una ischemia, durante la registrazione di una puntata del programma «L’Eredità». Venne ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma dove fu dimesso alcuni giorni dopo. Il conduttore era poi tornato in tv a dicembre, sempre alla guida del programma di RaiUno. «L’Eredità è una gioia, fa bene anche al fisico – scherzò con Vincenzo Mollica annunciando il suo ritorno sugli schermi – L’adrenalina sento che mi aiuta a stare meglio». Lo scorso 5 febbraio aveva compiuto 60 anni. Parlando della malattia disse: «Non è ancora finita. Se guarirò, racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca. Ora è la ricerca che mi sta aiutando».
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