La conduttrice, dopo otto edizioni al timone, ha voluto vivere l’Isola dei famosi da concorrente. Ora, dopo astinenze varie, ci racconta come questa esperienza l’ha cambiata. E quali regole ha deciso di stabilire in famiglia (a proposito di Facebook e Twitter)
Cose lasciate da Simona Ventura sull’Isola dei famosi: dieci centimetri di girovita, otto chili di – tiene a precisare – massa magra, qualche amico, qualche nemico, moltissime lacrime, un pettine di plastica trovato sulla spiaggia, la fame, la paura, lo sconforto, la dipendenza dal suo cellulare, la tentazione dei ritocchini, la voglia di truccarsi. E una pelle di cobra: la sua. Cobra si era definita lei in una nostra intervista di qualche anno fa, diceva di averne la pazienza, e poi, al momento giusto, la ferocia. Si capisce che le piaceva questo gioco della donna cattiva, la ragazza di provincia che si è fatta da sola, senza padrini né padroni, che a un certo punto, fatti i figli, ha tentato l’equilibrismo di molte: tenere insieme tutto. «Ma non ci sono riuscita, ci ho rimesso un matrimonio», ammette. La sua storia professionale e personale è un ottovolante: per ogni discesa, una risalita. Il suo mantra «crederci sempre, arrendersi mai» è diventato un accessorio del suo personaggio insieme ai tacchi alti e al braccio teso in avanti con il dito puntato verso la telecamera, verso quel «pubblico sovrano» che è un altro dei suoi credo.
Vanity Fair