LA RAI TOGLIE LE SIGNORINE BUONASERA, CHE ATTENDONO NUOVI INCARICHI

LA RAI TOGLIE LE SIGNORINE BUONASERA, CHE ATTENDONO NUOVI INCARICHI

RaiClaudia Andreatti, tra le annunciatrici veterane di Rai1, da giugno non sorriderà più ai telespettatori. E con lei le altre colleghe. Scompare la loro figura professionale. Non ci saranno più annunci. Dice: «La nuova dirigenza ci ha comunicato questa decisione. Da una parte è un grande peccato perché le “signorine buonasera”, dagli anni ’50 ad oggi, hanno fatto la storia della nostra tv. Dall’altro per me, dopo 9 anni di questo lavoro, sarà un’opportunità di crescita. Ci hanno promesso una ricollocazione». In bocca al lupo. Rita Dalla Chiesa, orfana della tv (gli ultimi programmi nel 2015: opinionista a Mattino Cinque e co-conduttrice, su Rai1, di La posta del cuore), supporter di Giorgia Meloni nella corsa a sindaco di Roma (per Lega e Fratelli d’Italia). È salita sul palco in occasione dell’apertura della campagna elettorale ma quando ha difeso i diritti dei gay è stata sonoramente fischiata. Dice: «Giorgia ha delle ottime possibilità di diventare sindaco. La gente la ama. Sono salita sul palco per salutarla e dire che la stimo pur non avendo le stesse idee sui diritti gay sui quali vorrei fosse più attenta. Lì è successo il finimondo…». Insomma, altro che Forum. Raoul Bova rimane sotto le macerie di Fuoco amico-Eroe per amore, fiction in prima serata di Canale5 che fatica ad arrivare al 10% di share, nonostante la massiccia promozione. Non va meglio a Gabriel Garko, che con Non è stato mio figlio, l’altra fiction-clou di Canale5, si posiziona al 12%, ben lontano dagli obiettivi dell’emittente, che sembra abbia deciso di non dar corso all’ipotesi di nuovi episodi. Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, guida la rivolta contro il dg renziano Antonio Campo Dall’Orto, che in pochi mesi ha assunto una ventina di dirigenti, lasciando al palo la folta schiera di quelli (oltre 252 !) già in organico. Sono lontani i tempi della spending review Così Di Trapani ha annunciato un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione, e per conoscenza alla Corte dei conti, per chiedere di verificare «se tutte le nomine esterne siano state fatte nel rispetto delle procedure che la stessa Rai si è data nel Piano triennale anticorruzione». Da parte sua il dg replica che «lo Statuto e il Piano triennale anticorruzione sono stati pienamente rispettati e per la prima volta nella storia della Rai i nuovi dirigenti hanno quasi (quasi?, ndr) tutti contratti triennali, il che consentirà di risparmiare cifre molto significative negli anni a venire. Inoltre i manager esterni assunti, alcuni dei quali in sostituzione di altri che hanno lasciato l’azienda, non sono 20 ma 17 e il loro costo non è di 8 milioni di euro, come ipotizzano i sindacati, ma di circa 4 milioni». Beh, comunque non sono bruscolini, anche perché c’è di mezzo l’utente che paga il canone. Tra l’altro sarebbero in arrivo pure tre giornalisti esterni (gli interni sono «solo» 1.700), Francesco Merlo, Pino Corrias e Diego Antonelli, in procinto di entrare nel team guidato da Carlo Verdelli (anch’egli esterno), un gruppo che dovrebbe sovrintendere ai tg, a scapito dell’autonomia dei direttori. Mario Orfeo (Tg1), Marcello Masi (Tg2) e Bianca Berlinguer (Tg3) non protestano perché stanno ormai salendo sulla ghigliottina. Dopo i direttori di rete, toccherà a loro. Michele Santoro è stato intravisto a Saxa Rubra. Appare sempre più probabile il suo approdo in Rai, conduttore di un programma a metà tra il talk e la docufiction, tentativo di superare la stanchezza dei talk politici confermata in questa stagione. Il programma potrebbe prendere il posto di Ballarò, su Rai3, che Massimo Giannini non è riuscito a tenere a galla. Il giornalista è in pole per la direzione del giornale della Confindustria, Il Sole-24 Ore. Fiorello ha portato il 29% di share (7,2 milioni di telespettatori) a Fabio Fazio. Invece che Rischiatutto poteva esserci qualsiasi altro programma. Lui mancava dai teleschermi da 5 anni e la sua co-conduzione era una garanzia, tanto che per averlo la Rai (e gli sponsor) hanno staccato un assegno di oltre cento milioni di euro. Per verificare seriamente se il revival del quiz di Mike Bongiorno funziona o no bisognerà aspettare dopo l’estate, quando sarà in onda su Rai3 e senza ospiti, a meno che Fazio, sornione com’è, non chiami a raccolta i suoi amici e li spalmi sulle varie puntate trasformando il quiz in un varietà. Drastica la stroncatura da parte del critico Cesare Lanza: «È stato il peggio del peggio del peggio. Brutto il colore, pessimo Fazio rispetto a Mike, sconnessa la sua valletta, vecchio e privo di fascino e di emozione l’impianto del gioco, scontate le battute». Carmelo Perez, sacerdote e giornalista spagnolo, commenta: «Da un punto di vista religioso è tutto forzato, è interessante osservare le ragazze a contatto con la vita monastica, ma la vocazione non passa attraverso la tv». Vedremo mai in Italia «Quiero ser monja»? È un nuovo reality ambientato all’interno di un convento. Cinque ragazze ventenni con una presunta vocazione si cimentano con la vita monacale e i telespettatori seguono anche le reazioni dei loro familiari, che da casa guardano questo grande fratello in versione sacrale. Le prime puntate hanno registrato un discreto successo di pubblico su La Cuatro, uno dei due canali Mediaset spagnoli. Gabriele Romagnoli, direttore di Raisport, nel mirino del comitato di redazione perché «la gara di ciclismo Giro del Trentino è stata percepita dal pubblico come una produzione Rai, ma in realtà è stata prodotta con una scarsa qualità, ben al di sotto degli standard minimi, da una società di produzione già nota e contestata in passato proprio per la cattiva qualità del servizio offerto». I giornalisti invitano il direttore a non subire passivamente «questo tipo di produzioni esterne che forse in apparenza appaiono un risparmio ma causano una disaffezione e un malcontento verso la Rai e il canale Raisport, danno che è sicuramente superiore al risparmio conseguito». Milly Carlucci ha finito di danzare e all’una (!) di notte, al termine dell’ultima puntata di Ballando con le stelle (Rai1) ha annunciato trionfante che tornerà il prossimo anno con la dodicesima edizione. Un riconoscimento al fatto che il programma è riuscito a reggere la corazzata di Maria De Filippi (Amici, Canale5), che due giorni prima (facendo indispettire la Carlucci) era stata invitata da Fabio Fazio per una comparsata a Rischiatutto (Rai1). La De Filippi ha vinto tutte le sfide del sabato sera ma spesso al fotofinish, entrambi i programmi hanno portato a casa un po’ più di 4 milioni di telespettatori e per la Rai è stato sufficiente per la riconferma.

 ItaliaOggi

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