Musica, Fiorella Mannoia e il suo disco “Personale”

Musica, Fiorella Mannoia e il suo disco “Personale”

“Con le carezze facciamo opposizione”: Fiorella Mannoia sceglie un verso scritto da Luca Barbarossa nel brano ‘L’amore al potere’ per sintetizzare il senso del suo nuovo disco, ‘Personale’, “una modesta raccolta di storie – dice – interpretate attraverso la musica e di storie raccontate attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica”. Per la prima volta, infatti, Fiorella ha scelto di abbinare un’immagine a ogni canzone, scegliendo quelle più adatte scelte tra quelle scattate negli ultimi due anni, da quando ha scoperto la passione per la fotografia che – racconta – le ha insegnato a guardare il mondo in un altro modo. Per ora le sue foto sono a corredo delle canzoni ma un giorno, non lo esclude, potrebbero avere una ‘personale’ tutta per loro. Intanto a parlare sono le canzoni, e lo fanno in puro stile Mannoia, vale a dire senza paura di esporsi, anche per poi dire ‘mi sono sbagliata’. E’ il caso del rapporto con il Movimento 5 stelle, da cui l’interprete ha preso le distanze da tempo: “Non mi pento mai di espormi. Puoi sbagliare e non è la prima volta che lo faccio, ma – sottolinea – non c’è pentimento nella speranza. Siamo contenti? Certo che no, ma sono più arrabbiata che pentita”. “Mi sono sempre esposta senza calcolo, non ce la faccio a tenere la bocca chiusa perché – continua – prima di essere una cantante sono una cittadina”. E le viene spontaneo domandarsi: “in America gli artisti si espongono in continuazione, perché qui è uno scandalo appoggiare qualcuno?”. E basta scorrere i titoli delle canzoni – ‘Il peso del coraggio’, ‘Imparare a essere una donna’, ‘Resistenza’, ‘L’amore al potere’, per capire che Mannoia non ha deposto i panni della combattente, titolo del suo album precedente. In quanto artisti – sottolinea – “abbiamo il dovere di bilanciare il troppo astio, l’acredine, la mancanza di compassione”. E l’unico modo per “fare da contraltare a ciò che succede”, per “combattere un linguaggio pericoloso che preferisce dire ‘la pacchia è finita’ piuttosto che ‘cara Europa, ti chiediamo aiuto perché non riusciamo ad affrontare questa emergenza da soli’ per Fiorella è “rimettere in circolo l’amore, che non è una parola buonista”. E ‘Personale’ è, in sostanza, proprio un disco d’amore, d’amore che attende, come la ‘Penelope’ immaginata da Ivano Fossati, d’amore come rivoluzione (‘L’amore al potere’ di Luca Barbarossa), di amori finiti (‘Un pezzo di pane’ e ‘Smettiamo subito’), legami violenti (‘Carillon’ di Federica Abbate e Cheope) e di altri che sciolgono anche l’acciaio (‘L’amore è sorprendente’ di Bungaro, Chiodo e Mannoia). E di amore per la vita, che va affrontata ‘sul campo e mai dagli spalti, senza risparmi’, per “Imparare a essere una donna”. Proprio alle donne va il pensiero di Mannoia: “non pensavo che dovessimo di nuovo difendere i diritti, basta pensare al raduno pro family di Verona, sembra di stare nel Medioevo”. E però – nota – “c’è una reazione, in piazza lo scorso 8 marzo ho visto tante donne ma anche tanti uomini”. E poi tanti giovani, come la protagonista di ‘Anna siamo tutti quanti’, “disillusi dalla politica ma con degli ideali”. Ecco, “in mezzo a tutta questa delusione sento dei focolai di ribellione, sento che si sta muovendo qualcosa che era fermo da troppo, che si sta risvegliando un senso civico”. Come quello che l’ha spinta a offrire uno spazio, nel suo disco, al giovane cantautore napoletano Antonio Carluccio e alle sue ‘Creature’ dal destino segnato, come quello di tutti i giovani che vivono ai margini di una società che li esclude. “Una canzone sospesa”, come il caffé, che corrisponde in pieno al Mannoia-pensiero: “i problemi non si risolvono con la forza, ma con la giustizia sociale”. Un ‘Personale’ assai politico, che prenderà forma sui palchi italiani nel tour in partenza il 7 maggio al Teatro Verdi di Firenze.

Gioia Giudici, ANSA

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