“Culture Ebraiche lungo la Via Emilia”

“Culture Ebraiche lungo la Via Emilia”

Un viaggio, tra idee, personaggi, arte, musica e cucina

Lungo la via Emilia, attraverso la costellazione di comunità ebraiche, nel tempo sono passati cultura, idee, arte, scambi, ma anche discriminazione e persecuzioni, dal Medioevo alla Shoah. Luoghi e storie che Bruna Bertani racconta in “Culture Ebraiche lungo la via Emilia”, in onda sabato 27 gennaio alle 21.45 su Rai 5. Arte, musica, cucina, idee e personaggi – che hanno lasciato il segno nella cultura ebraica e non solo – vengono raccontati sullo sfondo di quei luoghi dell’Emilia-Romagna che ancora oggi accolgono comunità vitali e produttive.

La docente di Storia Medievale ed Ebraica dell’Università di Pisa, Alessandra Veronese, dall’arco di Augusto a Rimini, spiega chi fossero e perché venissero in questa terra gli ebrei provenienti dal sud dell’Italia e dalla Spagna, mentre Giulio Busi, docente di Studi Ebraici presso la Freie Universität di Berlino, va nella scoperta dei rapporti tra umanisti e cultura ebraica.

Con il Rabbino Maggiore Scialom Bahbout si scopre la Bologna di Ovadia Sforno, uno dei più grandi commentatori della Tora, e con il Rabbino Capo di Ferrara, Luciano Caro, si seguono le tracce di Ovadia da Bertinoro, sommo commentatore della Mishna, la tradizione orale.

Tra le lapidi del cimitero ebraico di Ferrara, poi, l’incontro con lo studioso, docente di Ebraico biblico a Bruxelles, Giuseppe Balzano, che spiega il senso della costante idea di movimento come trasformazione interiore nella cultura ebraica. Un’apertura verso il futuro testimoniata da altre voci come quella del Presidente della Comunità di Bologna Daniel De Paz con il progetto “Reshet”. Con la storica e architetta Laura Graziani Secchieri ci si sposta nel ghetto di Cento, mentre la professoressa Giuseppina Muzzarelli, storica, spiega quale fosse la presenza delle donne in queste comunità.

Spazio anche alla musica chassidica, a Palazzo Lampronti a Ferrara e, nella stessa città, alla preparazione dei buricchi, antico dolce sefardita.

E ancora, Mauro Perani docente emerito di Lingua ebraica all’Università di Bologna, svela come lo stretto rapporto tra comunità lungo la via Emilia e popolazioni locali passi per la cultura del libro, e il rabbino capo di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldstein, rievoca un grande collezionista, tra gli artefici delle preziose collezioni della Biblioteca Estense.

Nella piccola Sinagoga di Soragna, in provincia di Parma, si assiste anche a un concerto di musiche del grande compositore barocco ebreo Salomone Rossi, eseguite dall’Ensemble Salomone Rossi, diretto da Lydia Cevidalli e, nella Sinagoga di Bologna, si segue il rito della Avdalà, la separazione della settimana dal sabato, che rappresenta l’apertura verso l’idea di un mondo migliore.

Ma lungo la via Emilia è passata anche la Shoah e lo ricorda il Memoriale di Bologna che introduce la testimonianza dello scrittore Lucio Pardo e del suo commovente ricordo personale. Ma lo ricorda anche la riflessione del giornalista scrittore Daniel Fishman tra le baracche del campo di Fossoli.

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