Janet Jackson e le offese del fratello Michael per il suo peso: «Mi chiamava scrofa e vacca»

Janet Jackson e le offese del fratello Michael per il suo peso: «Mi chiamava scrofa e vacca»

Andrà in onda il 28 gennaio negli Stati Uniti e si preannuncia già esplosivo «Janet», il documentario in due parti sulla vita artistica e personale di Janet Jackson in cui la cantante americana fa anche alcune rivelazioni spiacevoli sul suo rapporto con il fratello Michael. Nella fattispecie, l’artista ha raccontato di essere stata offesa pesantemente da Jacko quando era ragazzina a causa del suo peso: «A volte Mike mi prendeva in giro e mi chiamava scrofa, cavalla, vacca o cagna. Si metteva a ridere e ridevo anche io, ma poi sentivo qualcosa nel profondo che faceva male — ha raccontato Jackson, 55 anni —. Quando qualcuno ti dice che pesi troppo, lascia il segno».

Jackson ha raccontato le difficoltà di vivere con un fratello così famoso, a partire dagli inizi, quando lei stessa stava trovando la propria strada fra musica e recitazione. Ha spiegato di essere aumentata di peso da ragazzina, di essersi sviluppata presto e di aver dovuto fare i conti con le difficoltà di accettare il proprio corpo e di avere una sana relazione con il cibo anche a causa delle pressioni di Hollywood: «Iniziò a crescermi il seno e me lo legarono, così si vedeva meno». Negli anni il suo peso ha fluttuato anche perché, ha detto, «quando sono stressata o qualcosa mi infastidisce, tendo a mangiare».

Nel documentario, Janet si sofferma anche sulla relazione con Michael negli anni successivi, quando la superstar, scomparsa nel 2009, è stata travolta dalle accuse di molestie su minori. Portare lo stesso cognome, confessa, ha danneggiato anche lei: «È stato frustrante. Avevamo vite separate e anche se era mio fratello, tutto ciò non aveva nulla a che fare con me. Ma volevo esserci per lui, sostenerlo il più possibile». Jackson risolse le prime accuse con un risarcimento milionario: «Michael finì per dare soldi alla famiglia. Voleva solo che finisse tutto. Ma così sembra che tu sia colpevole», commenta la sorella.

Corriere.it

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