Il film candidato a 17 nomination Oscar avrebbe potuto non esistere: la storia di La La Land, tra tentate modifiche, budget bassi e pronostici di flop
La La Land, tutti ne parlano: il film di Damien Chazelle (regista di Whiplash del 2014), presentato in anteprima al Festival di Venezia 2016, che ha sbancato ai Golden Globe – ricevendo, tra gli altri i premi per Miglior Film, Miglior Regia e le statuette per i due protagonisti, Ryan Gosling e Emma Stone – è sulla bocca di tutti (e nelle sale italiane dal 26 gennaio) perché ha ottenuto 14 nomination agli Oscar 2017, un record finora raggiunto solo da Eva contro Eva e Titanic.
A prescindere da come andrà a finire con i premi dell’Academy, La La Land può già essere considerato il film o, almeno, uno dei film dell’anno. Eppure, pochi sanno che la genesi di questa pellicola è stata a dir poco travagliata, tanto che il film ha rischiato di non venire alla luce nella forma che invece sta riscuotendo tanto successo.
Ci sono voluti sei anni, prima che il progetto di Damien Chazelle (regista e sceneggiatore del film) e Justin Hurwitz (autore delle musiche, collaboratore di Chazelle anche per Whiplash) diventasse un film.
L’idea originale, che ambientava la storia a Boston, è venuta ai due quando erano laureandi dell’Università di Harvard.
Dopo il trasferimento a Los Angeles nel 2010, il duo riscrisse la sceneggiatura ambientandola a Los Angeles – il titolo stesso è un gioco di parole che fa riferimento a L.A. (pronunciato ‘elei’, ndr) e a ‘Lalaland’ (che significa più o meno ‘avere la testa tra le nuvole, ndr) – e si mise a cercare i finanziamenti per girare il film.
Ma, come Chazelle ha raccontato all’Hollywood Reporter: “Mi dissero che il film era troppo poco commerciale; si basava sul nulla, non c’erano canzoni conosciute per conquistare una fanbase pre-esistente. Per di più era un musical jazz”.
Il progetto trovò poi un finanziamento da parte della Focus Features, che avrebbe assegnato un budget di 1 milione di dollari al film a patto che Chazelle modificasse alcuni elementi: il musicista sarebbe dovuto diventare un rocker anziché un pianista jazz, il finale agrodolce doveva sparire, insieme al numero di apertura.
Per fortuna, mentre Chazelle stava per togliere allo script buona parte degli elementi che invece hanno decretato il successo della pellicola, il regista e Justin Hurwitz si buttano su un altro progetto, quello di Whiplash, che nel 2015 ha portato a casa tre premi Oscar – Miglior attore non protagonista a J. K. Simmons; Miglior montaggio a Tom Cross; Miglior sonoro a Craig Mann, Ben Wilkins e Thomas Curley.
La vittoria di Whiplash ha posto l’attenzione di Hollywood su Chazelle, con il risultato che la Lionsgate e Black Label hanno messo gli occhi e le zampe su La La LandLa La Land: con un budget più alto, il cast ha potuto includere attori di serie A, come le star Ryan Gosling e Emma Stone.
Ma non era ancora finita: secondo dei test, il film sarebbe stato un flop. Invece, con un budget stimato intorno ai 30 milioni di dollari, La La Land ha già incassato 90 milioni di dollari al botteghino statunitense e circa 174 milioni di dollari in tutto il mondo, a partire dal 22 gennaio.
Niente male, per un musical a base di jazz, acclamato dalla critica e dal pubblico.
GQ MAGAZINE