(di GIULIANO BALESTRERI e di DAVIDE MORISI, mind Repubblica)La tassa sulla tv di Stato ha un tasso d’evasione del 27% contro il 5% della Gran Bretagna e l’1% di Francia e Germania: solo il 4% ritiene che la progammazione sia di qualità.
MILANO – Sabato 31 gennaio scade il termine per pagare il canone Rai: una delle tasse più odiate dagli italiani, cure al punto che il 27% la evade, mentre un milione è in mora. La ragione, probabilmente, è nei numeri: solo il 4% considera “molto buona” la qualità della televisione pubblica, un giudizio che arriva da uno spettatore esperto perché l’Italia è il primo consumatore di tv in Europa con 261 minuti al giorno, mezz’ora in più degli inglesi e quaranta minuti in più di tedeschi e francesi. L’evasione è favorita dalle difficoltà nel perseguire chi non paga e dalle modalità di riscossione. In Gran Bretagna chi evade viene denunciato – al punto che nel 2013 il 10% dei processi in Inghilterra si celebrava proprio nei confronti dei morosi -, mentre in Francia e Germania è difficile sfuggire al balzello, perché l’imposta è dovuta con la tassa di residenza. E così mentre la tv di Stato fatica a raccogliere 113,5 euro l’anno dal canone, Mediaset e Sky hanno vita più facile nel chiedere ai rispettivi abbonati (2 e 4,8 milioni) 276 e 500 euro per i servizi premium. Eppure la Rai sul fronte dello share sbaraglia la concorrenza e raccoglie comunque pubblicità, assente o quasi nella tv di Stato del resto d’Europa, per 680 milioni, il 34% del fatturato.