Sulle tavole emiliane a Natale non può mancare la pasta fresca: tortellini, lasagne, tortelli verdi e di zucca, passatelli in brodo o asciutti. Queste e altri infinite delizie sono il patrimonio culinario della terra madre di Stefano Accorsi che, in un video social, ha spiegato ai suoi follower l’origine di sua maestà il tortellino.
L’Emilia Romagna scorre nel sangue di Accorsi, nato a Bologna nel 1971 e grato alla sua terra natale anche per il definitivo lancio attoriale. È a Radiofreccia, il film con la regia di Luciano Ligabue, ambientato nella provincia emiliana, che Stefano Accorsi deve la scintilla decisiva che lo lancia nella galassia degli attori più amati a livello nazionale. Così nella sua carriera Accorsi non ha mai smesso di omaggiare la sua terra natale e, in questi giorni ci ha regalato un video inedito.
Nel filmato realizzato per l’Ente del turismo dell’Emilia Romagna, Stefano Accorsi accetta la sfida di elencare tutti i piatti di pasta fresca tipici, esaurendo ben presto il tempo a sua disposizione. “Nella vita ci sono prove che non si possono superare… Se dovessi elencare tutti i tipi di pasta fresca e pasta ripiena prodotti in Emilia Romagna, vi terrei qui fino a Natale. Perché la pasta da noi è un’arte tutta da gustare, da soli e in famiglia, per le feste e tutto l’anno” scrive l’attore come caption del video.
Durante il filmato, Stefano Accorsi approfitta anche per snocciolare la leggenda sull’origine dei tortellini: “Secondo la leggenda, nel 200, una giovane duchessa arrivò in una locanda. L’oste, vedendola, si innamorò perdutamente del suo ombelico perfetto e decise di renderlo eterno ritraendolo con un cibo. Il tortellino deve essere quindi esattamente grande come l’ombelico di una duchessa di 25 anni”. Et voilà, se non conoscevate la storia all’origine della pasta ripiena più iconica dell’Emilia Romagna, ora avrete un’ottima storia da snocciolare davanti ai parenti al pranzo di Natale. E magari perché no, mentre gustate un piatto di tortellini in brodo.
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