Dalla storia dell’ascesa di Cosimo de’ Medici alla vita di Giovanni de’ Bicci, che non morì come mostrato nella serie di Rai 1
I Medici è una serie tv di produzione italiana e britannica che sta andando in onda il martedì sera su Rai 1, con un ottimo successo di pubblico. La serie racconta la storia dell’ascesa della famiglia dei Medici, che prese il potere nella prima metà del Quattrocento e governò Firenze (e poi la Toscana) per i successivi trecento anni. Tra gli attori ci sono Dustin Hoffman, Richard Madden, Alessandro Preziosi e Miriam Leone. Nella serie compaiono molti personaggi: alcuni sono inventati ma altri sono basati su persone realmente esistite e in qualche modo importanti per la politica fiorentina del Quattrocento.
I Medici ha ricevuto qualche critica per le sue numerose imprecisioni storiche, a partire dall’episodio mostrato all’inizio della prima puntata e che determina sostanzialmente tutte le vicende successive, cioè la morte di Giovanni de’ Bicci, padre di Cosimo de’ Medici. Nella serie viene infatti assassinato da un uomo che avvelena l’uva delle sue viti. In realtà Giovanni de’ Bicci morì di vecchiaia, per quanto ne sappiamo, e per di più in un periodo – febbraio – in cui sulle viti non c’è uva. Abbiamo raccolto delle brevi biografie dei principali personaggi dei Medici ispirati a persone realmente esistite, per avere un po’ di contesto sulla Firenze della prima metà del Quattrocento e capire meglio cosa c’è di vero e cosa no nella serie.
Cosimo de’ Medici
Il protagonista dei Medici è Cosimo de’ Medici, interpretato dall’attore britannico Richard Madden, famoso soprattutto per essere stato Robb Stark in Game of Thrones. Nella serie, Cosimo è quello che raccoglie l’eredità del padre Giovanni e trasforma la sua famiglia da ricca e importante a vera padrona della città. Andò più o meno così anche nella realtà: nacque nel 1389, da Giovanni de’ Bicci e da Piccarda de’ Bueri. All’epoca, la famiglia dei Medici non aveva ancora un ruolo politico a Firenze, ma stava accumulando sempre più ricchezze, grazie alle attività commerciali e finanziarie di Giovanni. Studiò materie umanistiche al monastero di Camaldoli, in provincia di Arezzo, viaggiò per l’Europa e nel 1416 sposò la Contessina de’ Bardi, interpretata nella serie da Annabel Scholey. Nel 1420 Giovanni de’ Bicci si ritirò a vita privata, e lasciò ai figli Cosimo e Lorenzo la direzione del Banco Mediceo, l’istituto bancario che aveva fondato. Sotto la guida di Cosimo, il banco si espanse e aprì filiali all’estero, raggiungendo l’apice delle sue attività.
Cosimo de’ Medici era diventato, dopo la morte del padre Giovanni nel 1429, il patriarca della famiglia dei Medici, ma la sua influenza di pater familias si espandeva anche fuori dalla sua rete parentale, grazie al sistema di influenze e clientele che si era costruito a Firenze. Ereditò dal padre anche i suoi incarichi di rappresentanza diplomatica e di prestigio politico cittadino, che però, a differenza di Giovanni, esercitò in maniera più presente e decisa. Era abile nelle strategie militari ed ebbe un ruolo importante nella guerra contro Lucca, tra il 1429 e il 1433; diventò poi amico di Francesco Sforza, che nel giro di quindici anni sarebbe diventato duca di Milano.
Cosimo non ebbe mai un ruolo politico formale che legittimasse il suo potere a Firenze, ma riuscì comunque a instaurare quella che è stata definita una signoria de facto, esercitata attraverso persone di fiducia. Offriva protezione e avanzamenti di carriera ai suoi conoscenti, e in cambio otteneva che loro prendessero concretamente le decisioni che erano nel suo interesse. Era una pratica illegale ma diffusa. Fin dall’inizio della sua ascesa al potere, però, Cosimo si inimicò altre famiglie fiorentine, come gli Albizzi, i Peruzzi e i Gianfigliazzi, che erano preoccupati per la sua influenza sempre maggiore sulla politica cittadina. Nel 1433 fecero arrestare Cosimo, e lo farlo bandire dalla città: lui riuscì a liberarsi corrompendo i suoi rapitori, e andò in esilio a Firenze. Grazie però all’importanza che aveva assunto per la vita pubblica di Firenze il Banco Mediceo, alla fedeltà dei suoi clienti fiorentini e ai suoi appoggi al di fuori della città, Cosimo riuscì a preparare il suo ritorno a Firenze, che avvenne trionfalmente nel settembre del 1434.
Dopo il suo rientro, Cosimo era diventato la persona più importante di Firenze. Iniziò a governare senza opposizioni concrete, anche grazie a un profilo relativamente basso. Cosimo si mantenne fedele Firenze anche grazie all’attività di mecenate: fece restaurare e costruire palazzi e chiese, compreso il Palazzo Medici, e finanziò con il banco la costruzione della cupola del Brunelleschi. Nella vecchiaia si ammalò di gotta, e morì il primo agosto 1464 nella sua villa a Careggi, un quartiere di Firenze. Un anno dopo gli fu conferita la carica di pater patriae, a legittimare il potere che aveva esercitato in città.
Giovanni de’ Bicci
Il padre di Cosimo, interpretato nei Medici da Dustin Hoffman, nacque a Firenze nel 1360, ed era figlio di Averardo di Bicci de’ Medici e di Giovanna Spina. La famiglia dei Medici era importante a Firenze e aveva avuto cariche prestigiose nei decenni precedenti a Giovanni. Ardingo de’ Medici, un avo di Giovanni, era stato priore delle Arti nel 1291 e gonfaloniere di giustizia nel 1296. Nel Quattrocento i Medici acquistarono delle proprietà terriere a nord di Firenze, nel Mugello, lungo la strada che portava a Bologna: sarebbero state molto importanti, soprattutto per Cosimo, per fuggire dalla città quando c’erano guai e rivolte. Le ostilità tra i Medici e le altre importanti famiglie fiorentine nacquero nel Trecento, soprattutto quando Salvestro de’ Medici diventò uno dei capi della ribellione popolare conosciuta come Tumulto dei Ciompi. La famiglia fu bandita dalle cariche pubbliche per vent’anni, con la sola eccezione di due rami, tra cui quello dei Bicci.
Giovanni imparò il mestiere di banchiere da suo zio Vieri de’ Medici, il cui banco era uno dei più importanti della città. Giovanni ne prese in gestione una filiale, quella di Roma, nel 1385, che spostò successivamente a Firenze. Giovanni lo gestì con abilità, espandendolo e aumentandone il prestigio: diventò per esempio banchiere di fiducia dell’antipapa Giovanni XXIII, e entrò con successo nel mercato delle stoffe. Le simpatie popolari per i Bicci, a Firenze, aumentarono quando Giovanni divenne nel 1427 uno dei principali sostenitori dell’istituzione di un catasto cittadino, un sistema di riscossione delle imposte basato sulle proprietà e sui guadagni, invece che sui consumi (e che quindi favoriva i poveri e penalizzava i ricchi). Fu Giovanni a commissionare all’architetto Filippo Brunelleschi la ristrutturazione della Basilica di San Lorenzo, che sarebbe diventata chiesa di famiglia dei Medici. Nel 1429 era diventato il cittadino più ricco di Firenze: morì il 20 febbraio di quell’anno, di vecchiaia (e non avvelenato, come mostrato nella serie).
Lorenzo de’ Medici, detto “il Vecchio”
Il fratello minore di Cosimo de’ Medici nella serie è interpretato dall’attore Stuart Martin, e nacque nel 1395. Viaggiò con il fratello, con il quale ebbe un rapporto molto stretto, ed era con lui quando fu arrestato: pensò di radunare un piccolo esercito per rientrare a Firenze, ma Cosimo lo dissuase. Andò quindi con lui a Venezia, per poi tornare a Firenze l’anno dopo. Rispetto al fratello, si occupò meno della politica cittadina e più degli affari del banco di famiglia. Ebbe comunque incarichi diplomatici, a Venezia, Roma, a Ferrara e presso il Papa. Lavorò anche alla Camera Apostolica di Roma. Morì nel 1440 a Careggi.
Contessina de’ Bardi
La moglie di Cosimo de’ Medici è interpretata da Annabel Scholey, nella serie: i due si sposarono probabilmente nel 1415. Lei era figlia di Alessandro di Sozzo Bardi, conte di Vemio, e di Cammilla Pannonieschi, e si chiamava in realtà Lotta. La sua famiglia era molto ricca, ma nel corso del Trecento aveva perso parte del suo prestigio e della sua influenza. Non partecipò alla vita politica di Firenze, e con Cosimo ebbe due figli, Piero e Giovanni. Era molto religiosa, e investì tutta la sua dote per fare riedificare il convento di S. Luca in via S. Gallo. Negli ultimi anni della sua vita vide morire alcuni dei suoi parenti più prossimi: il nipote Cosimino, il figlio Giovanni e il marito Cosimo nel 1464. Morì nel 1473, e ha lasciato un importante carteggio di 35 lettere inviate ai famigliari, che ha permesso di ricostruire parzialmente la sua vita, rimasta fuori dalle principali biografie medicee dell’epoca.
Filippo Brunelleschi
Il famoso architetto – interpretato nei Medici da Alessandro Preziosi – nacque a Firenze nel 1377, e all’inizio della sua carriera fece l’orafo e lo scultore. Una delle prime opere importanti alla quale collaborò fu l’altare di San Jacopo, a Pistoia, per il quale venne identificato come “Pippo di Firenze”. Nel 1401 partecipò al concorso pubblico per realizzare il portale del Battistero di Firenze: vinse, ma a pari merito con lo scultore Lorenzo Ghiberti. Si rifiutò di portare avanti il lavoro insieme a lui, e glielo lasciò. Si spostò quindi a Roma insieme al suo amico , Donatello allora scultore ventenne, per lavorare insieme e studiare la scultura e l’architettura classica.
Tornò a Roma nel 1404, e realizzò il crocefisso di Santa Maria Novella, in risposta a una scultura analoga costruita da Donatello, e che Brunelleschi reputò troppo realistica (Gesù assomigliava a un contadino). Iniziò a fornire consulenze sul cantiere del Duomo, la cui costruzione era cominciata nel 1296, ma era stata interrotta per le difficoltà legate alla costruzione della cupola. Brunelleschi partecipò al concorso per la sua costruzione nel 1420, vincendolo. Preparò i lavori in maniera precisa e articolata, e intuì che una cupola di quelle dimensioni non poteva essere costruita nella maniera tradizionale, utilizzando le impalcature in legno chiamate “centine”, perché non c’era modo di fissarle. Studiò allora un complesso sistema per realizzare la cupola procedendo con la progressiva costruzione di strutture autoportanti, che non richiedessero impalcature esterne. Ci vollero circa 15 anni per costruire la cupola, e la lanterna (cioè la struttura alla sommità) fu completata solo nel 1470. Durante la costruzione della cupola, Brunelleschi lavorò alla realizzazione di altri importanti edifici fiorentini, come lo Spedale degli Innocenti, la Cappella de’ Pazzi, e ristrutturò le chiese di San Lorenzo e del Santo Spirito. Morì tra il 15 e il 16 aprile 1446.
Piero de’ Medici, detto “il Gottoso”
Il figlio di Cosimo de’ Medici, interpretato nella serie da Alessandro Sperduti, nacque il 14 giugno 1416, e ricevette un’educazione umanistica. Nel 1433, quando il padre fu esiliato, fu bandito da Firenze, poi richiamato e arrestato per cospirazione. L’influenza della sua famiglia rese possibile la sua liberazione, ma fu bandito per dieci anni dalla città. Rientrò comunque con il pare l’anno dopo. Per Piero, il padre Cosimo organizzò una carriera politica, riservando quella bancaria all’altro figlio, Giovanni. Ebbe molti incarichi politici e diplomatici, anche se per anni la sua carriera fu oscurata da quella del padre. Fu tra i principali promotori del “certame coronario”, un concorso di poesia cittadino. Nel 1444 sposò Lucrezia Tornabuoni, con la quale ebbe sette figli, di cui solo quattro sopravvissero.
Ebbe ruoli di responsabilità nel banco famigliare solo nel 1451, quando il padre cominciò a ritirarsi dagli affari. Alla morte di Cosimo, nel 1464, assunse il potere a Firenze, dopo essere stato gonfaloniere della città. Presto però, nel 1466, i nemici dei Medici a Firenze, approfittando della morte di Cosimo, organizzarono un colpo di stato, il cui principale promotore era il ricco mercante Luca Pitti. Il piano fu però sventato da Piero de’ Medici, grazie a una segnalazione: decise di non uccidere i congiurati, ma rovinò economicamente Pitti. Negli ultimi anni della sua vita intraprese una guerra contro Venezia, e fu colpito da una grave forma di gotta, da cui prese il soprannome. Morì il 2 dicembre 1469, lasciando il potere al figlio Lorenzo, che sarà conosciuto come “il Magnifico”.
Rinaldo degli Albizzi
Fu uno dei principali avversari politici dei Medici, ed è interpretato da Richard Shrapnel. Nacque nel 1370, figlio di Maso degli Albizzi, uno dei maggiori esponenti dell’Oligarchia, l’insieme di dignitari delle più ricche famiglie fiorentine che dominava la città. Rinaldo ereditò il ruolo del padre, e nel 1433 riuscì a sfruttare l’elezione a gonfaloniere di un suo uomo di fiducia, Bernardo Guadagni, per fare approvare provvedimenti nei suoi interessi, e contro quelli dei Medici. Ridusse il potere politico degli esponenti delle Arti Minori, e quindi dei commercianti meno ricchi, e poi riuscì a fare ordinare la cattura di Cosimo de’ Medici. Nel periodo del suo rapimento e del suo esilio, però, Rinaldo degli Albizzi non seppe rafforzare il potere che si era guadagnato, facilitando il ritorno dei Medici. Finì per essere a sua volta esiliato l’anno successivo. Morì ad Ancona nel 1440.
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