La sua vita è femminismo

La sua vita è femminismo

Ha rivoluzionato l’educazione e l’approccio all’infanzia con il suo metodo e si è affermata come una portavoce di un manifesto femminista e politico. La figura di Maria Montessori, già raccontata nella miniserie con Paola Cortellesi, arriva sul grande schermo con ‘La nouvelle femme‘, diretto da Léa Todorov e con protagonista Jasmine Trinca. “Da tempo assistiamo a uno smantellamento della scuola e del sistema educativo. In questo Paese si sono discusse classi separate per distinguere la società produttiva da quella non produttiva, identificando così chi sono gli ‘aristoi’ che possono accedere al comando del mondo. Tutto ciò contrasta fortemente con i principi dell’educazione, non solo montessoriana, ma anche con i principi fondamentali dell’inclusione e della condivisione del mondo, che appartiene a tutti”, dice Trinca in un’intervista in occasione della presentazione del film, nelle sale dal 26 settembre con Wanted.

Léa Todorov porta sul grande schermo una storia al femminile e femminista centrata su una figura che ha tracciato un percorso pionieristico, lottando per l’uguaglianza dei diritti in un mondo dominato dal paternalismo e maschilismo. “La vita di Montessori è femminismo, è l’esemplificazione del privato che diventa pubblico e politico. Agli inizi del ‘900 – racconta Trinca – decide di fare una scelta radicale rinunciando alla propria maternità perché nella società in cui viveva una donna non sposata non poteva riconoscere un figlio. Assumere questa decisione pubblicamente, anche a costo di un dolore profondissimo, significava incarnare un’altra possibilità per le donne, che non è relegata alla cura privata e domestica”.

Per l’attrice di ‘Fortunata’, “questo è un atto politico e femminista. Il film infatti si intitola ‘Montessori – La nouvelle femme’, che potrebbe suonare come un manifesto, ma è invece un’espressione storicizzata. Era il modo in cui venivano descritte le donne emancipate di inizio ‘900”. Per entrare nei panni di Maria Montessori, “ho intrapreso un viaggio fisico e intellettuale”, spiega Trinca.

“Abbiamo lavorato non solo con bambini francesi che dovevano far finta di essere italiani ma anche con bambini che avevano diverse difficoltà. È stato un processo lungo – ricorda – che mi ha permesso di entrare nel ruolo di insegnante e di stabilire con una classe un vero e proprio legame. Non si trattava solo di conoscere tutti profondamente, ma anche di togliere parte delle emozioni che inizialmente mi sopraffacevano, diventando un po’ più autorevole e un po’ più Montessori“.

L’attrice di ‘Supereroi’ viaggiando per l’Europa con il film ha scoperto che la pedagogista “ha lasciato un’impronta fortissima: generazioni di bambini, maestri e maestre continuano a seguire il suo percorso”. L’eredità che ha lasciato Montessori è “uno sguardo rivoluzionario sulla pedagogia e sull’educazione. Uno sguardo che non proviene più dall’alto, come una vera imposizione della parola, ma come un ascolto e un’osservazione dell’individuo che si ha di fronte. Ma anche questa idea di inclusione e di possibilità per tutti di compiere un progresso”.

Libertà che l’attrice desidera trasmettere a sua figlia. “Cerco di non impartirle insegnamenti – spiega – e di lasciare che il suo percorso sia il suo. Credo che l’esempio che diamo, nel bene e nel male, sia ciò che più influisce sui figli, molto più delle nostre parole e dei vari manifesti che io posso provare a fare a questa giovane donna. Ma permettere a un altro individuo di concepirsi come se stesso è una forma di libertà”.

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