De Martino domina ancora ascolti, Amadeus superato anche in casa dal terzo incomodo

De Martino domina ancora ascolti, Amadeus superato anche in casa dal terzo incomodo

Che succede nell’animato segmento dell’Access prime time? La fascia che va dalle 20 alle 21.30 è diventata un vero campo di battaglia, con tutti i canali – non solo i primi sette – ormai “accesi”. Il pubblico televisivo si divide tra tre game show (‘Affari Tuoi’ su Rai1, ‘100% Italia’ su Tv8 e ‘Chissà chi è’ sul Nove), cinque programmi di attualità (‘Striscia’ su Canale5, ‘il Cavallo e la Torre’ su Rai3, ‘4 di Sera’ su Rete4, Tg2 e Tg2 Post su Rai2) e l’inossidabile soap partenopea ‘Un posto al Sole’. In questo scenario complesso si aggiungono anche canali finora esclusi dalla competizione, come Real Time. La Prima serata, un tempo fiore all’occhiello dei vari emittenti, è diventata un luogo che in alcuni giorni (come ieri sera) non fa più notizia.

Ieri sera, per esempio: non c’è (ancora?) competizione tra Stefano De Martino, che con i suoi pacchi incassa il 24,9% di share, e Amadeus, che si è stabilizzato al 3,6% (ma con ascoltatori in leggero aumento rispetto a martedì). Anche ieri sera i programmi della prima serata non hanno avvantaggiato le reti principali: Rai1 si è fermata al 13% con il film di Alessandro Siani, Canale5 ancora più debole con la fiction “I Fratelli Corsaro” (11,7%). Stiamo parlando di programmi visti da circa un terzo di spettatori rispetto ad “Affari Tuoi”. Ieri sera, ci si è messa la Coppa Italia a mischiare le carte in prime time, regalando a Italia1 un ottimo 8,5%, e inserendo nell’access prime time “Coppa Italia Live” (3,4%).

Ma l’elemento più interessante della fascia più contesa della Tv è l’irrompere di “Casa a prima vista” nella classifica dei più visti. Ieri sera, il programma ha registrato il 3,7% di share con 750mila spettatori, superando in entrambi i parametri “Chissà chi è” di Amadeus. Una sorta di “cannibalismo” in casa Discovery, che fa riflettere sulle dinamiche televisive. Primo: se un programma piace e ha i suoi affezionati – e “Casa a prima vista” è assolutamente cult per gli appassionati di docu-reality di questo genere – non conta il canale in cui si trova. Real Time è sperduto al numero 31 del digitale terrestre, al 160 di Sky, eppure riesce a battere canali ben più noti. Secondo: i social contano, soprattutto se il tuo pubblico va dai 20 ai 50 anni e passa il tempo libero a “scrollare”. Gianluca Torre, uno degli agenti immobiliari di “Casa a prima vista”, è diventato un re dei reel, con 392mila follower su Instagram e 237mila su TikTok. Le sue visite nelle più belle case di Milano, alcune con prezzi inarrivabili e arredamenti improbabili, sono una droga sia per chi si accontenta di un bilocale a mille euro sia per chi sogna l’attico del Bosco Verticale. “La richiesta? È perfetta: solo 2 milioni e ottocentomila euro”, è la frase che chiude i suoi mini-video sui social.

Il problema di “Chissà chi è” (ovvero i “Soliti Ignoti”) è che punta a un target di spettatori a cui va benissimo il gioco dei pacchi e non cerca altro: d’altronde i due programmi si alternavano su Rai1 senza che il pubblico migrasse altrove. Quello dei game show è poi un campo minato: da anni Sky (Tv8) e Discovery (Nove), e persino La7, provano a lanciare alternative ai classici delle reti principali, quasi sempre adattando o copiando format stranieri. Molti sono falliti (tra gli ultimi, “Lingo” con Caterina Balivo), alcuni hanno raggiunto appena il 2%, i più fortunati hanno superato la soglia psicologica del 3%. L’anno scorso, nell’Access prime time del Nove, c’era Gabriele Corsi con “Don’t forget the lyrics”, discendente illegittimo del Karaoke di Fiorello in grado di far cantare due o tre generazioni mentre si prepara la cena. Lo share medio si è assestato intorno al 2,7%, con punte più alte nella seconda parte della stagione, segno che il pubblico si stava fidelizzando e aumentava l’apprezzamento (la finale ha incassato il 4,2%). Corsi è stato messo da parte per far spazio ad Amadeus, ma non è escluso che torni nella seconda parte della stagione.

Discovery, con pazienza, ha costruito un pubblico fedele che segue un certo tipo di programmi: aste, case, matrimoni, ristoranti. Alcuni di questi sono diventati dei casi mediatici. Hanno puntate che si possono vedere on demand, anche una dopo l’altra, perché non “scadono”, e per questo sono apprezzate dagli under-50 che guardano la tv da diversi dispositivi e in diversi momenti della giornata. Amadeus doveva aprire le porte a un segmento di spettatori più avanti con l’età, abitudinario, legato alla tv lineare. Per ora quegli spettatori non si sono schiodati da Rai1.

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