“La Rai? Sono riconoscente ma non mi manca. Mi piacerebbe avere un anno di tempo per realizzare un ciclo di interviste”
Da tre settimane, il mattino di Sky ha una nuova padrona di casa. La direttrice Sarah Varetto ha infatti impresso una mini-rivoluzione al palinsesto della rete all news, e dopo sette anni al timone di Sky Tg24 Pomeriggio punta su Paola Saluzzi per la conduzione di Dentro i fatti, con le tue domande (in onda dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 sui canali 100 e 500 di Sky e su Sky TG24, canale 50 del digitale terrestre). Piglio rassicurante e cifra impastata di gentilezza, la giornalista racconta le notizie e i temi del giorno, illustrandoli con chiarezza e semplicità, e interagisce con i telespettatori rispondendo in tempo reale alle domande che arrivano anche via social. Cavaliere della Repubblica – ad insignirla fu il Presidente Carlo Azelio Ciampi – appassionata di viaggi e teatro, dopo una vita passata in Rai la Saluzzi da quasi otto anni è uno dei volti di punta di Sky e non smette di coltivare i suoi sogni professionali, che racconta per la prima volta a Panorama.it.
Paola, ti posso dare del tu o devo chiamarla Cavaliere?
(ride). Diamoci del tu, senza finzioni. Mi fa piacere che tu abbia ricordato questa importante onorificenza, perché fu il Presidente Carlo Azelio Ciampi ad insignirmi. L’ho conosciuto davvero bene e ho amato molto sia lui che la signora Franca: era un uomo buono ed estremamente corretto, sempre era attento al lavoro di tutti. Una volta, dopo un concerto che presentai in Senato, mi avvicinò e mi disse: “Non le hanno dato nemmeno una sedia”. Pensai a quanto fosse attento ai dettagli.
Dal passato, veniamo al presente. Inizi oggi la tua terza settimana al timone di “Dentro i fatti, con le tue domande”. Com’è il bilancio di questa nuova esperienza?
Più che positivo. Sono state due settimane belle e di valore. Posso contare sempre sulla formidabile squadra di Sky Tg24, dunque velocità delle notizie, i collegamenti e il commento dei fatti del giorno sono gli elementi che ci caratterizzano sempre, ma con un occhio più legato alla cronaca.
Dal tono entusiasta, direi che sei contenta di questo cambiamento.
Sono contenta di stare dentro le storie, che per me sono un valore aggiunto, un modo diretto per raccontare quello che capita in Italia e nel mondo. Penso ai collegamenti in notturna con l’America per raccontare le elezioni, dove mostriamo una New York che non dorme mai, alle quattro del mattino, oppure dalle tendopoli di Amatrice. Ma ribadisco, la forza di questo programma sta nel non mollare mai la cronaca.
Hai scelto tu di lasciare il pomeriggio, dopo otto anni, o ti è stato chiesto?
La proposta mi è arrivata dal direttore Sarah Varetto. Io l’ho sposata subito, perché mi ha entusiasmato l’idea di cambiare e di tornare a raccontare le storie, lo ripeto. Gli otto anni nel pomeriggio di Sky sono indimenticabili.
Da UnoMattina a I fatti vostri. Avendola a lungo frequentata, conosci molto bene i meccanismi della mattina televisiva.
Voglio ricordare anche l’esperienza a Cielo, dove ho condotto Buongiorno Cielo, dalle 6 e 30 del mattino: per me è stato un anno memorabile, perché poi andavo a fare anche Sky Tg24 Pomeriggio. Diciamo che il mattino è la mia vasca ideale nella quale notare: è quello che mi sento nelle gambe per correre, è una specializzazione come i 200 metri per Mennea.
Ma non ti manca raccontare la politica?
La politica l’ho scoperta grazie a Sky ed è stato un percorso bello e fondamentale. Ma raccontando la cronaca si racconta la politica, anche se da un’altra prospettiva: è semplicemente come stare nella stessa stanza a guardarla da un altro punto di vista.
Che aria respiri nella redazione di SkyTg24?
C’è una rete di energia che consente, ad esempio nelle emergenze, di far scattare la cordata e ognuno trova subito il suo ruolo dentro e fuori la redazione. Si respira energia, grinta, le persone sanno esattamente cosa fare. Una qualità che ho riscontrato mille volte anche in Letizia Leviti (l’inviata di Sky scomparsa lo scorso luglio) che aveva un grande dote: lei sapeva raccontare agli spettatori e ai colleghi con entusiasmo, garbo e immediatezza quello che aveva intorno. Il nostro spirito è questo.
A proposito di garbo. Ironicamente ti chiedo: Paola Saluzzi è davvero così gentile o ci fa?
Io sono esattamente così, non recito una parte. Il mio stile è quello, non sono impostata: così vengo presa in giro perché dico cose tipo “il nostro Paolo Chiariello” e uso “nostro” perché vedo colleghi cui voglio bene.
La gentilezza è dunque parte della tua cifra stilistica. Ma non ti sono state lesinate critiche, o sbaglio?
La gentilezza è stata scambiata nel tempo per pura e semplice facciata, quasi debolezza. Non voglio dire che sia una virtù, ma una caratteristica che se possiedi non perdi mai: per me è un’arma, perché disinnesca anche la gente più ruvida. Il che non vuol dire essere gentile con tutti, sia chiaro.
Con Aldo Grasso saresti gentile, ad esempio? Lui ti ha criticato proprio per il tuo eccesso di gentilezza.
Scrisse che poteva sembrare melenso o addirittura buonista. Non ne feci un dramma, anzi, fu una critica che mi sono portata via: ho imparato anche da quello.
Rispondi di getto, senza pensarci troppo: ti manca la Rai?
Se sono tutto quello che sono è perché sono passata da quella scuola e da quella azienda. Più che di mancanza, è questione di riconoscenza: non c’è nostalgia e nemmeno “non ci penso”, ma oggi in cui sto facendo un bellissimo lavoro, ho una bellissima età e se arrivi alla boa dei 50 anni facendo quello che ti piace, devi dire grazie alle tappe del passato.
In questi anni sei mai stata tentata dalle sirene della concorrenza?
(ride) Questo te lo dico la prossima intervista. In ogni caso, oggi Sky è la mia casa.
Legittima curiosità, sempre a proposito di Rai: qualche consiglio a tuo marito Gabriele Romagnoli (direttore di Rai Sport, ndr) lo dai?
Gabriele è Gabriele, dunque al massimo sono io che chiedo consigli a lui, e poi io non ho mai fatto il direttore né mai lo farò. In famiglia comunque parliamo molto di tutto, ma poco di lavoro. Preferiamo concentrarci sugli interessi comuni, dal cinema al teatro, fino ai viaggi.
Nelle ultime settimane lui è stato bersagliato da critiche piuttosto dure…
Quando decidi di ampliare una casa, immagini di buttare giù qualche parete ma devi sempre mantenere saldi i muri maestri. Ecco, le critiche vanno tenute nel giusto conto perché ti aiutano a capire come ristrutturare.
Regina di diplomazia, cara Saluzzi. Piuttosto, si nota una certa tua allergia al gossip: il profilo basso è una scelta di vita?
La vita privata è come una porta su cui c’è scritto “Privato”. Ognuno la racconta come meglio crede, io non lo faccio: parlare del matrimonio solo a cose fatte non è stata una scelta, ad esempio, ma piuttosto una cosa naturale.
Sarà che hai sviluppato gli anticorpi, visto che in passato il gossip in qualche modo ti ha danneggiato?
Sono sincera, acqua che corre non porta veleno: io guardo solo il presente e il futuro perché, come dicevano le nonne, “cosa fatta capo ha”.
A proposito di futuro: il tuo grande sogno professionale?
Ce ne sono tanti. Mi piacerebbe essere autonoma nelle riprese, vorrei imparare ad usare la telecamera e fare i montaggi. Là fuori c’è un mondo di persone da intervistare e mi piacerebbe avere un anno di tempo per realizzare un ciclo di interviste.
Fuori i nomi di un paio di obiettivi.
Ci sono tante grandi storie da raccontare, di personaggi famosi e non solo. E poi c’è sempre la lista imprevista, quella che ti porta verso persone interessanti. Spero prima o poi di riuscire a realizzare questo sogno.
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