Molto bella e graziosa, ma poco sexy, la californiana Elizabeth Olsen, 32 anni, al Filming Sardegna Festival di Tiziana Rocca racconta un po’ di se da quando era bambina prodigio insieme alle due sorelle gemelle, fino alla Marvel (dove ha interpretato Wanda Maximoff, alias Scarlet) e poi la serie cult Disney di WandaVision.
Ma una cosa è certa la Olsen è sicuramente un’antidiva, una che non ama i social (ha cancellato il suo account Instagram nel 2020) e ha paura della mondanità, delle feste di Hollywood che se può evita.
Un po’ come come ci si aspetta dal suo personaggio di Wanda, l’attrice dice di sè: “Mi piace fare solo cose che mi sembrano autentiche e vere per me stessa. E molto spesso i social più che mettere in contatto le persone vengono usati per fare soldi, per vendere qualcosa”.
I film della Marvel spiega poi: “Sono molto difficili da fare, ma sono orgogliosa di aver fatto parte di queste produzioni in cui c’è tanta gente che ci lavora come anche del risultato”.
WandaVision? “Per me è un punto di arrivo nella mia carriera. È un film di genere, una comedy che ha tirato fuori una parte diversa di me e che mi ha fatto poi anche esplorare questa parte. Comunque una grande opportunità secondo molti punti di vista. Mi sono ritrovata come in un parco giochi a mostrare qualcosa di me che non sapevo di avere”.
E ancora su WandaVision? “Credo sia un genere di intrattenimento tipicamente americano, una di quelle sit-com a cui siamo abituati, una comfort-zone da seguire da un divano”.
La Pandemia? “Grazie alla pandemia ho imparato a vivere alla giornata ad ascoltare i momenti che vivo. In quel periodo siamo tutti vissuti come un criceto dentro la sua gabbia con tanto di ruota per giocare. Per la prima volta – aggiunge la Olsen – il mondo si è fermato e credo che anche grazie a questo si è creata un’empatia tra le persone che prima non c’era”.
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