Cinema, Anna Foglietta: “Noi genitori insicuri in cerca di perfezione”

Cinema, Anna Foglietta: “Noi genitori insicuri in cerca di perfezione”

«La saggezza? Sta nell’imperfezione. Da quando mi sono presa il lusso di esserlo tutto va meglio. Anche come madre». Anna Foglietta non si sente però di giudicare la Simona che interpreta in Genitori quasi perfetti di Laura Chiossone (in sala il 29 agosto), madre single di Filippo (Nicolò Costa), alle prese con l’organizzazione della festa di compleanno del piccolo. Una che ce la mette tutta, pure troppo. «Peccato che la situazione le sfugga di mano con effetti devastanti. Il film propone un affresco variegato della genitorialità, dei tanti che la vivono temendo il giudizio altrui, che gestiscono le agende dei figli neanche fossero manager».

Una (tragi)commedia corale (Paolo Calabresi, Lucia Mascino, Marina Rocco nel cast) in cui molti hanno pescato dalla propria esperienza diretta, a cominciare dalla regista. O da Calabresi, segnato da un eccesso di feste di compleanno («Una media di 25 alunni per classe, moltiplicato per i 5 anni di elementari, moltiplicate per 4, i miei figli. In totale fa 500. Ho vissuto scene più tragiche di quelle del film»). O Anna Foglietta che come la Simona del film si libera dall’ansia ballando e cantando con la prole. Sullo schermo sulle note di Kobra di Donatella Rettore. «Ho realizzato un sogno, un momento musical. Uso la musica con i miei figli, è catartico. Quando non li tengo più metto Eminem e li faccio scatenare».

Apprensivi, isterici, ipocondriaci, assenti, invadenti, insicuri, saccenti. Il catalogo di Genitori quasi perfetti è ricco e inquietante. «Il nostro modo di essere padri o madri è di grande attualità — continua —. Qui li raccontiamo dal punto di vista pubblico, nel loro mettersi al centro della scena, convinti di essere migliori, salvo, quando cade la maschera, svelare la propria natura mostruosa e giudicante».

L’antidoto all’ansia da prestazione, sostiene Foglietta, è a portata di mano. «Farsi guidare dall’istinto. Alla fine dell’anno la maestra di mio figlio più grande ci ha mandato una lettera bellissima. Il senso era: qualunque sarà il loro destino non smettete mai di amarli. Anche se saranno diversi da come ve li aspettate. Una grande lezione».

L’attrice è pronta a godersi i suoi tre figli in vacanza. «È stato un anno ricchissimo, pieno di regali. Si vive una volta sola di Carlo Verdone di cui sono ormai innamorata, un incontro raro e prezioso. Altro regalo, poter interpretare Iotti in Storia di Nilde che andrà su Rai1 a dicembre. L’ho sempre vista come una regina, autorevole e determinata, ogni parola misurata e illuminante, esponente di una classe dirigente che aveva veramente a cuore i diritti degli ultimi». In programma anche due riprese in teatro. «Una guerra con la regia di Michele Riondino e Bella figura di Andò con Lucia Mascino e Paolo Calabresi». E un sogno nel cassetto. «Mi piacerebbe comprare una casa a Milano, ogni volta che ci lavoro, come in questo film, la sento più mia. Milanese d’adozione, chi l’avrebbe detto?».

Stefania Ulivi, Corriere.it

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