Ora Tv8 lancia la sfida a La7

Ora Tv8 lancia la sfida a La7

Produzioni originali e più sport nel palinsesto autunnale

Tv8 è un canale generalista che, per ascolti nella settimana, ha superato La7. Eccola qui la prima provocazione di Antonella D’Errico, direttore di Tv8 e di Cielo, che lancia la sfida, snocciolando numeri, alla settima posizione occupata da La7. Il principale canale in chiaro di Sky è attorno al 2% di share nelle 24 ore, e supera stabilmente il 2% nel prime time che, per Tv8, parte alle 21.15.
Ci sono un bel po’ di novità nel palinsesto autunnale, con produzioni originali Tv8, ma la D’Errico non si sottrae anche a qualche commento sulle novità Rai («assisto allo svuotamento di Rai Tre») e a rintuzzare le critiche di chi ritiene migliorabili sia gli ascolti di Italia’s got talent, sia quelli di Tv8 nel suo complesso, visti i ricchi contenuti a disposizione.
Domanda. Vediamo di prenderla alla larga: mi può dire quale è la linea editoriale di Tv8?
Risposta. È una tv generalista, abbiamo tutti i generi, dall’intrattenimento all’informazione passando per lo sport e anche il reportage, con le trasmissioni di Pif e documentari tipo Ignoto 1 sul caso di Yara Gambirasio. Ho in mente un canale allegro, rilassante, giovane e fresco. Con un pubblico di età media attorno ai 46 anni, in equilibrio fra uomini e donne, famiglie giovani di profilo socio-economico più elevato delle generaliste classiche. Cielo, invece, ha un profilo più adulto. Italia’s got talent, 4 Ristoranti, Edicola Fiore, la MotoGp sono i programmi che meglio descrivono Tv8.
D. In sostanza Tv8 è partito da poco più di un anno. Soddisfatta degli ascolti? Magari ci si poteva anche aspettare di più, con tutti quei ricchi contenuti a disposizione
R. C’è un’abitudine di ascolto da scardinare. C’è un pubblico che dal 1954 guarda i canali Rai, dal 1981 i canali Mediaset, dal 2001 La7. Noi, come Tv8, ci siamo da poco più di un anno. Siamo cresciuti del 44%. Non credo si possa fare di più. Occorre tempo. Comunque, nella settimana, siamo già sopra La7: Tv8 raggiunge 23 milioni di persone, La7 è ferma a 21 milioni. Sul segmento 15-54 anni, poi, che è quello su cui pianificano quasi tutti, siamo al 2,5% di share nelle 24 ore.
D. Ma Tv8 punta di più allo share sulle 24 ore o alla prima serata, come fanno altri?
R. Entrambi. Tuttavia io lavoro molto sulle 24 ore. E il nostro canale è l’ottavo assoluto, con La7 tredicesimo. Lavorare sull’all day è molto più difficile rispetto a concentrarsi solo sul prime time, come fanno alcuni. Devi fare un vero palinsesto di 24 ore, devi investire. Noi siamo al 2% nelle 24 ore e siamo stabilmente sopra il 2% nel nostro prime time, che inizia alle 21.15.
D. E Cielo come va? Sedotto e abbandonato laggiù all’lcn 26
R. Va molto bene. È all’1,31% di share sulle 24 ore, è il canale dell’unconventional, di contenuti un po’ strani che probabilmente non si trovano facilmente da altre parti in Italia. Di sicuro gli ascolti di Cielo sono un po’ più plafonati. Mentre su Tv8 c’è ancora tanto spazio per crescere. Comunque già ora Tv8+Cielo creano un sistema che supera il 3,2% di share nelle 24 ore.
D. Novità sul palinsesto autunnale di Tv8?
R. Beh, c’è il nuovo access prime time delle 20.30 al via il 28 agosto con Enrico Papi. Fiorello partirà invece a metà ottobre, sempre al mattino e alle 20.30, ma ci saranno delle sorprese. Produrremo un nuovo show quotidiano di lunga durata con Alessandro Borghese, e poi una nuova produzione esclusiva di Tv8 in prima serata, di cui non parlo ancora, ma nella quale ci saranno volti noti della rete. Quindi, in una giornata tipo, avremo film tv dalle 12.45 fino alle 18. Quindi produzioni italiane. E in prime time produzioni esclusive Tv8 (Italia’s got talent ecc), co-produzioni con Sky (tipo Masterchef). Poi i momenti di Europa league di calcio e le gare di MotoGp, che fanno il 20% di share, col dibattito in studio al 6-7% medio.
D. Uno degli asset di Tv8 è lo sport. Cosa c’è oltre alla MotoGp e alla Europa league?
R. Lo sport ha sempre più spazio in palinsesto. Con Gol collection, la boxe, gli Internazionali di Roma di tennis. Poi c’è la partita per i preliminari di Europa league del Milan (oggi, ndr), avremo il MotoGp, le partite di Europa League di calcio. E poi, dal 2018, ci divertiremo con la Champions league.
D. Ci sono state le presentazioni dei palinsesti Rai, Mediaset, La7. Cosa l’ha colpita?
R. Di sicuro il processo di svuotamento di Rai Tre. Per il resto, direi, si punta, anche giustamente, sulla continuità. Interessanti pure Gazebo e il ritorno di Corrado Guzzanti su La7. Vediamo. È una rete che magari propone sempre un po’ gli stessi contenuti. Ma ha una sua precisa identità. E quando uno va dal panettiere, vuole trovare il pane. Non altro.
D. È soddisfatta degli ascolti di Italia’s got talent, un prodotto che su Canale 5 sfiorava il 30% di share?
R. Su Tv8 ha fatto punte del 9%, numeri altissimi per noi. Bisogna dare continuità, abitudine. Anche la MotoGp, i primi anni, non aveva gli ascolti che ha adesso. Ora siamo ai livelli di quando andava in onda su Italia Uno. La tv è abitudine, consuetudine, sicurezza. Igt ci sarà su Tv8 anche nel 2018.
D. Cosa ne pensa della situazione Rai? Si è dimessa pure Daria Bignardi
R. Preferisco tenermi fuori. Dico solo che non sono d’accordo con la proliferazione di canali Rai sul digitale terrestre. Non è in linea con motivazioni di servizio pubblico e non ne vedo la ragione: è un fenomeno unico in Europa.
D. Comunque sarà felice dello smantellamento del sistema Campo dall’Orto in Rai, sistema che puntava a svecchiare il target della tv pubblica e magari a darvi un po’ fastidio .
R. Non mi fa piacere. Anche perché credo che pur andando a svecchiare il target della Rai, non si possa più di tanto incidere sulla raccolta pubblicitaria Rai. Diciamoci la verità: Rai Uno ha un pubblico medio di 62 anni, c’è poco da fare. Noi non competiamo mai con i canali Rai. La nostra regata è con altri concorrenti.
D. Quali?
R. I nuovi canali del digitale terrestre. Oppure Italia Uno.
D. Cielo resterà unconventional?
R. Sì, assolutamente. Sta crescendo, il pubblico ci segue. E non è facile in un mercato così competitivo dove nascono di continuo nuovi canali.
D. Abbastanza incomprensibilmente, non trova? Arrivano un sacco di broadcaster stranieri, ma l’Italia è un mercato piccolo
R. Sì, a volte ho dei dubbi in merito al ritorno sull’investimento. Anche perché il pubblico è abituato bene, devi dare contenuti interessanti. E invece ci sono nuovi canali con ascolti molto piccoli, che non hanno senso. Più logico avere un portfolio di più canali: allora, magari, ce la puoi fare.

ItaliaOggi

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