Tenebre splendenti, il cinema di Roman Polanski

Tenebre splendenti, il cinema di Roman Polanski

Una nuova lettura per conoscere e approfondire il cinema di uno dei più celebri e controversi autori contemporanei. Si intitola “Tenebre splendenti – Sul cinema di Roman Polanski” (pagine 132), edito da ETS di Pisa, il nuovo libro di Marco Luceri, critico cinematografico di Firenze. In più di sessant’anni di carriera, Roman Polanski (classe ’33), autore tra i più celebri e controversi del cinema contemporaneo, ha lavorato in contesti diversi (la Polonia sovietica, l’Europa, Hollywood), realizzando film di grande impatto e successo.
Questo libro ripercorre la sua parabola artistica, segnata da una creatività febbrile che ha incrociato alcune grandi suggestioni culturali del Novecento e oltre. Dalla fascinazione giovanile per il Surrealismo all’emergere di una poetica moderna sull’identità (Il coltello nell’acqua), legata spesso ai luoghi come spazi privilegiati del Perturbante (Repulsion, Rosemary’s baby, L’inquilino del terzo piano, Cul de sac, Carnage), da un’originale riformulazione delle architetture di genere (Chinatown, Frantic, Luna di fiele, La nona porta) all’amore per la tradizione e la materialità del cinema (Per favore, non mordermi sul collo!, Pirati), fino alle grandi riflessioni che spaziano dalla letteratura (Tess, Oliver Twist) al teatro (Macbeth, Venere in pelliccia), dalla pittura alla musica (Che?, La morte e la fanciulla), dalla politica (L’uomo nell’ombra) alla storia (Il pianista, L’ufficiale e la spia). Un viaggio dentro le luci e le ombre delle innumerevoli contraddizioni umane, quelle di un cinema personale, che non ha mai smesso di affascinare e sedurre.
Marco Luceri: “Nonostante sia un autore ampiamente studiato e in gran parte storicizzato, Polanski, attraverso i suoi film, continua ancora oggi a interrogarci e a sfidarci nel cercare nuove forme d’interpretazione. Di fronte a un regista così importante e dalla produzione così vasta e variegata, la sfida è stata quella di trovare nuove chiavi di lettura del suo cinema.
Questo libro, infatti non si presenta come una tradizionale monografia, l’analisi dei film non procede per ordine cronologico, ma attraverso tre percorsi specifici: la rappresentazione dello spazio come luogo in cui emerge il perturbante, il complesso rapporto con i generi cinematografici, la ricerca su due grandi questioni del mondo contemporaneo come l’identità e la memoria”. 

ANSA

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