”Trovo assurdo quello che è successo a Pecchini“. Così Paolo Brosio all’Adnkronos difende con forza Gian Luca Pecchini, direttore generale della Nazionale Cantanti, dopo la denuncia di Aurora Leone dei The Jackal. “Quello che è accaduto è un colossale fraintendimento! Sono amico di Pecchini da 40 anni, è una persona perbene e ha dei sani valori cristiani, è educato ed è un vero galantuomo. Non si permetterebbe mai di insultare una donna. Non si può fare scoppiare un caso del genere mettendo un uomo alla gogna per nulla”.
Brosio che ha raggiunto la Nazionale cantanti perché invitato per organizzare il suo ”tradizionale evento di agosto -dice- che ogni anno faccio con la Nazionale cantanti”, racconta di aver fatto il suo lavoro da giornalista informandosi e tentando di ricostruire la dinamica dei fatti: ”Lei (Aurora Leone, ndr.) dice che Pecchini gli avrebbe detto: ‘Tu sei donna e non puoi stare qui’, ma io ho parlato con lui e si tratta di un equivoco totale. Non poteva stare lì non in quanto donna ma perché lei non era stata convocata nella Nazionale Cantanti e lei si era seduta nel tavolo della Nazionale Cantanti. Tanto è vero che lui gli ha detto: ‘Spostatevi al tavolo al fianco’ e, infatti, così hanno fatto.
“Non è giusto mettere una Croce su una persona che non ha mai offeso nessuno – sottolinea Brosio -. Ormai basta che uno si alzi la mattina e denuncia qualcosa che tu passi per infame e vieni denunciato. Mi meraviglio che anche altri cantanti non l’abbiano difeso, si vede che non hanno capito la dinamica dei fatti”.
“Per un clamoroso fraintendimento -ribadisce il giornalista- la questione è stata sparata su social ed è diventata un caso che andrebbe smontato immediatamente. Pecchino porta avanti la Nazionale cantanti da 40 anni aiutando tutte le categorie, umane, sociali e religiose. La base della Nazionale Cantanti è l’inclusione e la solidarietà. Per questo io sono contro il Ddl Zan, è talmente generico che rischi che qualsiasi cosa dici vieni denunciato penalmente. Allora a questo punto va messo un bavaglio su tutto”, conclude.
Alisa Toaff, Adnkronos